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Les Châtiments poster

LES CHÂTIMENTS

The Reaping

2007 US
avril 5, 2007

Katherine Winter a quitté l'habit de missionnaire après le meurtre, au Soudan, de son mari et de sa petite fille. Professeur d'université, elle consacre désormais tous ses efforts à démystifier les phénomènes "surnaturels" et à en fournir une explication scientifique et rationnelle. Devenue l'expert n°1 en la matière, aucun "miracle" n'a résisté jusqu'ici à sa perspicacité. Katherine reçoit un jour la visite de Doug Blackwell, instituteur de la petite bourgade sudiste de Haven, en Louisiane. Des "fléaux bibliques" en série ont frappé cette localité dévote, qui menace d'en faire payer le prix à une jeune sauvageonne, Loren. Katherine accepte de se rendre sur place avec son fidèle associé, Ben, pour sauver la vie de la fillette. Les phénomènes troublants s'enchaînent et, pour la première fois, Katherine est mise en échec. Aucune de ses théories ne tenant la route, elle va devoir réviser tous ses principes pour juguler les forces obscures qui menacent Haven et sa propre sécurité...

Réalisateurs

Stephen Hopkins

Distribution

Hilary Swank, David Morrissey, Idris Elba, AnnaSophia Robb, Stephen Rea, William Ragsdale, John McConnell, David Jensen, Yvonne Landry, Samuel Garland
Horreur
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Katherine Winter è un’ex missionaria che ha perso la fede dopo che suo marito e sua figlia sono stati trucidati da un fanatico religioso; ora Katherine insegna all’università e si occupa di “smascherare” miracoli ed eventi paranormali. Un giorno, Katherine viene chiamata ad indagare su alcuni strani eventi che stanno avvenendo in una piccola cittadina della Louisiana, in cui sembra che si stiano abbattendo le dieci piaghe bibliche. Sarà molto complicato per la donna riuscire a trovare una spiegazione scientifica a ciò che sta accadendo in quel luogo! L’originalità in genere non è l’elemento vincente per il genere horror, soprattutto in un epoca di remake come quella che stiamo attraversando; eppure la Dark Castle di Joel Silver e Robert Zemeckis, con questo “I Segni del Male” (“The Reaping”, in originale) riesce a dar vita ad una vicenda sufficientemente originale e intrinsecamente affascinante. Il punto di partenza è l’eterna lotta tra il Bene e il Male, questa volta con le iniziali maiuscole, dal momento che si ci riferisce al sommo Bene e al sommo Male, cavalcando un po’ la linea degli horror a sfondo religioso che in questi ultimi anni non è riuscita ad attecchire in maniera adeguata. Una piccola fonte d’ispirazione potrebbe essere ritrovata in un poco noto fanta-horror del 1988, “La settima profezia”, in cui una giovane Demi Moore si trovava a combattere contro le forze del Male e i segnali di un’imminente Apocalisse; in “I Segni del Male, invece, il sapore apocalittico viene saggiamente messo da parte per concentrarsi sulla dimensione più intimistica del paesino di provincia, uno di quei paesini quasi fuori dal mondo, in cui il tempo sembra essersi fermato e il fondamentalismo religioso la fa da padrone. L’atmosfera di bigottismo, in questo caso, non è stata particolarmente accentuata per lasciare un maggiore alone di mistero sulla vicenda e sui personaggi che vi sono coinvolti, mentre si è cercato di accentuare al massimo il conflitto interiore della protagonista, una bella e sempre brava Hilary Swank (Million Dollar Baby) costretta a combattere il Male malgrado la sua condizione di convinto ateismo glielo renda ideologicamente impossibile da accettare. Forse è proprio qui che risiede il maggior difetto di “I Segni del Male”, cioè nel voler tratteggiare il carattere della protagonista su uno stereotipo ormai visto e rivisto in praticamente tutti gli horror a sfondo religioso, tanto che a questo punto si può considerare (ingiustamente) questo elemento una costate “d’obbligo” per questo genere di film. L’attrazione principale di questo film, ovvero le dieci piaghe bibliche, è resa in modo del tutto efficace e riesce a mostrarsi come filo conduttore per l’intera vicenda: tra inquietanti fiumi di sangue, una letale invasione di locuste, orrende pustole e stragi di primogeniti, c’è davvero tutto quello che fu descritto nell’Antico Testamento, mostrato in tutta la sua macabra spettacolarità ( l’attacco dello sciame di locuste è visivamente molto ben reso ). La regia di Stephen Hopkins ( “Nightmare 5 – Il Mito”, “Lost in Space” ) è sicura e attenta ai particolari ( ammirevole la scelta di accompagnare i viaggi dei protagonisti tramite inquadrature dall’alto, come se si trattasse di uno “sguardo divino” ), così come la sceneggiatura di Carey e Chad Hayes (La Maschera di Cera), capace di trattare l’argomento con credibilità e senza mai scadere nel ridicolo, pericolo molto frequente quando si trattano tematiche religiose. Buono il cast, nel quale, oltre alla già ciatata Swank, compaiono David Morissey (Basic Instinct 2), nel ruolo del razionalista uomo di fede Doug, Idris Elba (28 Settimane Dopo), nei panni dell’assistente della Swank e la piccola Anna Sophia Robb (La Fabbrica di Cioccolato) nei diabolici panni di Loren McConnell. In una scena compare curiosamente, riflessa su un muro, l’effige di Pazuzu, il demone che possiede Regan nel classico “L’Esorcista”. “I Segni del Male” è, dunque, un film decisamente originale nello spunto che decide di seguire e che, seppur scade in alcune ovvie e risapute scelte narrative, non mancherà di soddisfare coloro che cercano un buon horror a sfondo religioso. Consigliato.

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