MC
Marco Castellini
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Eric è un musicista rock che vive con la fidanzata Shelley in un fatiscente palazzo. Una notte un gruppo di balordi penetra nel loro appartamento e dopo aver violentato la ragazza uccide entrambi. Un anno dopo quella terribile notte l’anima di Eric, come narra un’antica leggenda, viene riportata da un corvo sulla terra per permettere al ragazzo di vendicarsi dei suoi aguzzini che puntualmente, uno ad uno, verranno eliminati… È stato definito “il film maledetto per antonomasia” e questo non tanto per l’ambientazione, lo stile o l’argomento della pellicola quanto sopratutto per il tragico incidente avvenuto sul set durante le riprese: il giovane protagonista Brandon Lee (figlio dell’arcinoto Bruce Lee) venne ucciso da un colpo di pistola caricata accidentalmente (o per lo meno così è stato detto) con pallottole vere. A causa della tragica fatalità le sequenze che dovevano ancora essere girate da Brandon furono completate con l’aiuto della computer grafica, in grado di far “resuscitare” (almeno nella finzione cinematografica) l’attore. È indubbio che il film ebbe così modo di godere di una grande pubblicità “gratuita”, attirando la morbosa attenzione dei media e la curiosità del pubblico. Detto questo non vanno comunque taciuti i diversi pregi della pellicola: a partire da una grande colonna sonora (con brani che vanno dai Cure agli Stone Temple Pilots), ma anche un’ottima sceneggiatura, un soggetto più che originale (la storia è tratta dall’omonimo fumetto di James O’Barr) e la regia sorprendentemente sicura e particolarmente ispirata del semiesordiente Alex Proyas. Insomma tutto gira al meglio in questa pellicola “maledetta” e siamo sicuri che dopo la visione del film, ognuno di voi sentirà il desiderio di vestire, al meno per una volta, i panni del vendicatore nero. Unica pecca qualche battuta fastidiosamente moralista, di stile “biblico”, fatte pronunciare al protagonista della storia; decisamente fuori luogo per un film che di morale ha ben poco.