Incarnate backdrop
Incarnate poster

INCARNATE

2016 US
December 1, 2016

An exorcist comes up against an evil from his past when he uses his skills to enter the mind of a nine year old boy.

Directors

Brad Peyton

Cast

Aaron Eckhart, Natalija Nogulich, Keir O'Donnell, Catalina Sandino Moreno, Carice van Houten, Matt Nable, Mark Henry, Breanne Hill, Karolina Wydra, Vera Miao
Horror Thriller
HMDB

REVIEWS (1)

VD

Vincenzo de Divitiis

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Il dottor Seth Ember è uno scienziato che pratica esorcismi diversi da quelli tradizionali e cioè entrando, grazie all’aiuto di due collaboratori e di potenti mezzi tecnologici all’avanguardia, nel subconscio dei posseduti per estirpare il demone dal loro interno. Quando il Vaticano lo chiama per affidargli il caso di un ragazzino posseduto da un demone passatogli da una barbona, il protagonista si trova davanti la sfida più importante e difficile della sua vita, non solo dal punto di vista professionale. Dentro il corpo del piccolo Cameron, infatti, si nasconde Maggie, un’entità che anni prima si era impossessata del corpo della donna che aveva causato il terribile incidente stradale in cui persero la vita sua moglie e suo figlio. Tra un viaggio in altre dimensioni, duri confronti verbali con il demone e incubi del passato che riaffiorano prepotentemente, Ember resterà coinvolto nell’eterna sfida tra bene e male che non coinvolgerà soltanto la sua sfera personale, ma il mondo intero. Anno nuovo, abitudini vecchie. Il 2017 dell’horror, infatti, è cominciato sulla falsa riga degli anni precedenti, ovvero con un film targato BlumHouse, l’arcinota casa di produzione di Jason Blum che da più di un decennio lancia sul mercato le saghe più note a tutti gli appassionati del genere (“Paranormal Activity” e “Insidious”, giusto per citare gli esempi più famosi). Se il filone esorcistico, o comunque dei demoni che si impossessano di persone fisiche o abitazioni, è quello più gettonato da Jason Blum, il nuovo anno, come accaduto per il 2016 con “The Vatican Tapes”, non poteva non aprirsi con un prodotto simile. Questa volta è il turno di “Incarnate – non potrai nasconderti”, nuovo film diretto da Brad Peyton il quale, dopo il disaster movie “San Andreas”, tenta il grande salto nell’horror con una pellicola dalle buone intenzioni, ma dal risultato deludente. Ciò che ne viene fuori, infatti, è un film scontato, prevedibile che soprattutto non spaventa e non crea tensione. Nonostante ciò, tutto si può imputare a questo “Incarnate” tranne il fatto che non tenti di essere innovativo e di rinfrescare un filone ormai divenuto ripetitivo e privo di grossi spunti narrativi. La principale grande novità è data dalla figura dell’esorcista che qui non è più il solito prete di mezza età, piuttosto uno scienziato che non usa croci per combattere il male, ma la capacità di entrare nel subconscio dei posseduti e potenti mezzi tecnologici che ne seguono le evoluzioni passo dopo passo. Si crea così un suggestivo e spiazzante gioco di rimbalzo tra realtà parallele e diverse dimensioni spazio- temporali che diventano il campo di battaglia della lotta tra bene e male. Esaurita questa bena innovativa, però, il film di Peyton è davvero poca roba. L’idea della reincarnazione, molto interessante di per sé, non viene approfondita e introdotta lasciando così lo spettatore in uno stato di totale ignoranza dell’argomento che di certo non aiuta a capire lo svolgimento della storia. Le cose peggiorano, poi, nel momento in cui i riflettori si spostano in maniera eccessiva e spropositata sul dramma interiore di Ember, cosa che se da un lato offre il modo di approfondire la psicologia del protagonista, dall’altro rende gli altri personaggi, compreso l’interessante figura del piccolo Cameron, puri e semplici elementi di contorno. La ciliegina sulla torta in negativo, infine, è la totale assenza di scene di paura e reale tensione a cui il regista cerca di ovviare attraverso i soliti mezzi volti a strappare qualche balzo dalla sedia come balzi sonori, voci doppie e profonde e movimenti improvvisi dei posseduti. Molto positive le prove di un cast che ha le sue eccellenze in Aaron Eckhart (“Il cavaliere oscuro” e “Sully”) e giovanissimo David Mazouz che risulta molto credibile e inquietante nei panni di un ragazzino posseduto. Menzione principale per Tomas Arana che i fan dell’horror made in Italy ricorderanno ne “La chiesa” e “La setta” di Michele Soavi. “Incarnate – non potrai nasconderti”, in conclusione, è la più classica delle occasioni sprecate e Peyton evidenzia ancora una volta la necessità di raggiungere una maturazione artistica definitiva.

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