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ALIEN-2: SOBRE LA TIERRA

Alien 2 - Sulla terra

1980 IT
abril 11, 1980

Un grupo de espeleólogos investiga una gruta y se topan con unos extraños minerales de origen desconocido. La joven que guía al grupo comienza a notar que sus compañeros son presas de una metamorfosis de origen extraterrestre.

Directores

Biagio Proietti

Reparto

Belinda Mayne, Mark Bodin, Michele Soavi, Benedetta Fantoli, Roberto Barrese, Judy Perrin, Danilo Micheli, Ciro Ippolito, Donald Hodson, Claudio Falanga
Terror Ciencia ficción
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Gli Stati Uniti si preparano a salutare il rientro di una navicella spaziale con all’interno due astronauti americani. Nel frattempo la speleologa Thelma, dopo essere stata ospite in un programma televisivo, si prepara a intraprendere, insieme al suo gruppo, una nuova missione nelle grotte della costa orientale. Thelma però è dotata di facoltà telepatiche e percepisce un potere nefasto in procinto di scatenarsi. Quando la navicella atterra, le autorità scoprono che non c’è nessun superstite e con essa sono arrivati alcuni frammenti di roccia aliena pulsante; uno di questi viene raccolto da Burt e regalato a Thelma poco prima di iniziare la discesa nelle grotte. Il frammento roccioso contiene un parassita alieno che si scatena nelle grotte infettando e uccidendo uno alla volta i membri della spedizione. Una delle peculiarità del nostro cinema fantastico è stata la capacità di cogliere il successo dei film internazionali e rielaborarli in ottica fortemente casereccia, spesso alludendo all’originale solo nel titolo. Gli anni ’80 sono stati l’apice di questa creatività d’accatto, spesso finendo in territori di plagio sconsiderato – come è accaduto a certe opere firmate da Bruno Mattei - , altre usando solo il titolo “celebre” come specchietto per le allodole per raccontare storie completamente nuove. Così facendo siamo incappati in prodotti di grande successo e dal grandissimo valore artistico, come l’apripista “Zombi 2” di Lucio Fulci, e in altri dalla nomea qualitativa infima, come “Terminator 2” di Bruno Mattei, appunto, e “Non aprite quella porta 3” di Claudio Fragasso. Tra i primissimi tentativi di catturare il pubblico ponendosi come sequel apocrifo c’è stato “Alien 2 sulla Terra” di Ciro Ippolito. Era il 1980 è l’idea di rielaborare il tema di “Alien” in una variante terrestre venne al regista e al montatore Carlo Broglio dopo aver visto il film di Scott. L’intuizione di Ippolito, che si occupò anche della sceneggiatura, era di spostare l’azione dalle profondità spaziali a quelle terrestri, così da facilitare la produzione del film e avere un’idea sufficientemente forte e originale su cui costruire il film. In effetti l’intuizione di Ippolito non era affatto sbagliata e avere come location prevalente le grotte di Castellana, in provincia di Bari, rappresentava il vero punto vincente del progetto. Le viscere della Terra, infatti, sono un luogo ottimale in cui ambientare un film dell’orrore, predisposte naturalmente a creare ansia e inquietudine per l’impossibilità di fuggire, nonché una sensazione claustrofobica a prescindere dalla costruzione della tensione. Le cronache dell’epoca ci raccontano come la produzione di “Alien 2 sulla Terra” non fu delle più semplici, a cominciare dall’inesperienza delle persone che vi furono coinvolte. Ippolito inizialmente doveva limitarsi al ruolo di sceneggiatore e produttore, ma dovette improvvisarsi regista – esordendo così dietro la macchina da presa – dopo l’abbandono del set da parte di Biagio Proietti, già regista di “La morte risale a ieri sera” e “L’assassino ha riservato nove poltrone”. Proietti fu licenziato a causa di incomprensioni sul set e al suo posto Ippolito voleva ingaggiare Mario Bava, che in quel periodo era impegnato con “La Venere d’Ille” e quindi declinò l’offerta, consigliandogli di occuparsi lui stesso della regia e dandogli alcune dritte per la realizzazione casereccia degli effetti speciali. Al di là delle beghe con la regia, poi firmata proprio da Ippolito con lo pseudonimo Sam Cromwell, “Alien 2 sulla Terra” venne realizzato con un budget ridicolo, inizialmente composto da 400 milioni di lire, ma ridotto a pochissimo per sperperi produttivi che oggi sono diventati leggenda. Fatto sta che l’arte di arrangiarsi tutta italiana venne incontro a Ippolito e soci e “Alien 2 sulla Terra”, malgrado gli evidentissimi limiti di budget, risultò un dignitoso fanta-horror dall’high concept sufficientemente sfruttato. È la location a fare il film e l’idea di ambientarlo sotto terra è stata vincente. Le creature aliene non c’erano, ricreate attraverso soggettive e fugaci comparsate in cui era trippa intrisa in sciroppo a dar parvenza di un essere mostruoso, quindi tutta l’attenzione dello spettatore doveva essere catalizzata sulla situazione angosciante e sul body-count inesorabile, a cui contribuiva in maniera fondamentale soprattutto l’ambientazione angusta e inospitale. Anche alcune trovate splatter si lasciano ricordare con piacere, soprattutto la scena in cui lo speleologo rimane appeso a testa in giù con la creatura aliena avvolta attorno al collo, fino a consumargli la carne e provocarne una impressionante decapitazione. Per certi aspetti, “Alien 2 sulla Terra” anticipa quasi alcune soluzioni che poi saranno al centro del carpenteriano “La Cosa”, con mutazioni corporee e possessioni aliene, e ovviamente non manca la scena in cui si cita la celebre perforazione pettorale di “Alien”, con un serpente alieno che stavolta sfonda il cranio di una sua vittima spuntandole da un occhio. Ingenuità non mancano e la trovata di dotare la protagonista di facoltà paranormali non ha alcuna importanza a livello narrativo, risultando un elemento inutile al contesto. Anche alcuni dialoghi sono particolarmente brutti, quasi improvvisati, ma è il prodotto nel suo insieme ad emanare un particolare fascino da opera artigianale realizzata con cognizione di causa. Tra gli interpreti si distingue la protagonista Belinda Mayne, che in seguito comparirà nello slasher “Non aprite prima di Natale” e nella serie tv “Doctor Who”. Ma tra gli speleologi c’è anche il futuro regista Michele Soavi, accreditato come Michael Shaw. Pare che Ippolito ebbe anche dei problemi legali con la 20th Century Fox per lo sfruttamento del titolo “Alien”, finendo in tribunale con la major americana, anche se poi la causa fu vinta dal regista napoletano, che a sua volta, in tempi recenti, ha citato Neil Marshall per plagio a causa della similarità del suo “The Descent – Discesa nelle Tenebre”… denuncia che, ovviamente, non ha trovato seguito. “Alien 2 sulla Terra” è stato distribuito per la prima volta in DVD in Italia nel maggio 2014 da Minerva Pictures. Del film erano praticamente scomparse le tracce, visto che l’unica edizione home video italiana della Gvr risaliva agli anni ’80. L’edizione Minerva Pictures si fa forte di un master video nitidissimo, che è praticamente la stessa versione rimasterizzata distribuita negli Stati Uniti nel 2011. A questo aggiungiamo una doppia traccia audio (italiano e inglese) in dolby digital 2.0 che dona la giusta intensità al suono. Purtroppo assenti i contenuti extra.

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