Jason X backdrop
Jason X poster

JASON X

2001 US
novembre 9, 2001

Jason Vorhees, le célébrissime tueur en série au masque de hockey, a finalement été capturé. Ne pouvant être détruit, celui-ci se retrouve cryogénisé, comme la charmante Rowan qu'il tentait de tuer. Près de cinq siècles plus tard, la Terre est devenue inhabitable suite aux méfaits de la pollution. Venus de la planète qui a servi d'asile à la race humaine, de jeunes archéologues partent en voyage sur la Terre pour étudier les causes du cataclysme écologique. Au cours de leurs recherches, ils découvrent un caisson réfrigéré contenant ce qu'ils pensent être l'un de leurs plus vieux ancêtres. Afin de le préserver et d'en savoir plus, ils décident de ramener ce corps cryogénisé ainsi que celui de Rowan sur leur vaisseau spatial. Jason ne va pas tarder à sortir de son hibernation...

Distribution

Kane Hodder, Jeff Geddis, Lexa Doig, David Cronenberg, Markus Parilo, Jonathan Potts, Lisa Ryder, Dov Tiefenbach, Chuck Campbell, Melyssa Ade
Horreur Science-Fiction
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Anno 2010. Il pluriomicida Jason Voorhees è stato finalmente catturato e viene portato al centro di ricerca di Crystal Lake: obiettivo degli scienziati è metterlo in stasi criogenica e studiare il suo tessuto, dalle incredibili capacità autorigenerative, per le ricerche sulle cellule staminali. Ma non tutto va per il verso giusto. Jason riesce a liberarsi, fa una strage di scienziati e militari, ma viene ibernato da una delle responsabili del centro di ricerca, che a sua volta, rimane ibernata e ferita. Anno 2455. Un gruppo di studenti provenienti da Terra 2, in gita sul vecchio pianeta, si imbattono nei corpi congelati di Jason e della dottoressa; li portano a bordo dello shuttle per studiarli e li rianimano, ignari che hanno appena ridato modo al più pericoloso serial killer del passato di continuare il suo hobby preferito! Il proverbio recita “Chi non muore si rivede!”, e se c’è un personaggio della cultura popolare che davvero non ha intenzione di morire, quello è proprio Jason Voorhees. A distanza di otto anni dal brutto e apparentemente conclusivo ( “The final Friday” ) “Jason va all’inferno”, torna in forma sfolgorante il gigante con maschera da hockey che tutti i fan dell’horror conoscono. Al decimo capitolo non si poteva che prevedere un ulteriore inutile e stanco film, invece “Jason X”, forte di una sceneggiatura fresca e autoironica, riesce prepotentemente ad inserirsi tra i migliori titoli della saga. Diciamocelo chiaramente: alla notizia che Sean S. Cunningham aveva intenzione di produrre un nuovo film della saga “Venerdì 13” ambientato addirittura nello spazio e solamente leggendo l’assurdo plot, ci si sarebbe aspettato il peggio. Ma il film in questione ha il grande merito di non prendersi minimamente sul serio, risultando un divertissement sanguinoso che sicuramente tutti i fan apprezzeranno. Vedere Jason che si muove deciso, con il suo classico e inesorabile passo pesante, tra i corridoi di una nave spaziale, impugnando un machete futuristico e sorprendendo alle spalle le proprie vittime come se fosse una delle viscide creature di “Alien”, è dannatamente divertente. Tutti i cliché della saga vengono rispettati e messi alla berlina, finendo in un’autocitazione in cui si ricrea, tramite realtà virtuale, la Cristal Lake del 1980: Jason si ritroverà immerso nel luogo in cui è cresciuto, in riva al lago, con due campeggiatrici in topless che inneggiano al sesso e alla droga ( i due peccati per i quali Jason ha sempre, forse involontariamente, punito ); naturalmente il killer non si farà sfuggire l’occasione e agirà d’istinto in un revival artificiale. Naturalmente l’intera pellicola viaggia sui binari della farsa compiaciuta, così tra citazioni da “Aliens – Scontro finale” ( i marines che inspiegabilmente scortano gli studenti e che si trovano in un sanguinoso scontro con il massacratore di Crystal Lake ), prese in giro a “Star Trek” ( la protagonista reclama il fatto che non sia possibile teletrasportarsi ), androidi esperti di arti marziali e David Cronenberg che in un cammeo si fa uccidere da Jason ( il regista stesso ha espresso la volontà di voler essere una vittima del killer ) si arriva nel climax finale in cui Jason compare come un cyborg invulnerabile e arrabbiatissimo. In conclusione, “Jason X” è un film stupido, ma consapevole di esserlo e, nella sua sincera puerilità, diverte molto, anche grazie ad una location originale e ad una serie di trovate di sceneggiatura davvero gustose. Chissà se i produttori riusciranno a resuscitare Jason per un’undicesima volta?

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