The Red Shoes backdrop
The Red Shoes poster

THE RED SHOES

분홍신

2005 KR
June 30, 2005

A woman who finds a pair of pink high heels on a subway platform soon realizes that jealousy, greed, and death follow them wherever they go.

Directors

Kim Yong-gyun

Cast

Kim Hye-soo, Kim Sung-su, Park Yeon-ah, Koh Soo-hee, Lee Eol, Kim Ji-eun, Sa Hyeon-jin, Lee Yong-nyeo, Jo Deok-jae, Park Hyun-young
Horror Thriller Mystery
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Sun-jae, dopo aver sorpreso il marito a letto con un’altra donna, fugge via di casa con la figlia e si trasferisce in un appartamento malandato. Una sera, la donna trova nella metropolitana un paio di scarpe rosse e le prende. Da quel momento la vita di Sun-jae e di sua figlia Tae-soo saranno sconvolte da una serie di inspiegabili eventi che hanno come protagoniste le scarpe rosse, sulle quali aleggia una maledizione. Videocassette killer, telefoni annunciatori di morte, siti web infestati…sembrava che la fantasia orientale fosse concentrata unicamente sulle funeste influenze che gli oggetti tecnologici possono avere sulla sorte degli uomini; ma a quanto pare non solo i marchingegni hi-tech hanno il potere di fungere da varco tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti, anche un semplice paio di scarpe può diventare oggetto del male. Prendendo spunto dalla favola di Andersen “Scarpette rosse”, il coreano Kim Yong-gyun non fa altro che ripercorrere in modo piuttosto schematico l’ormai logoro canovaccio della ghost story di stampo asiatico; la struttura è simile a qualunque “The ring”, “The call” o “The eye”: una donna per protagonista, un evento sconvolge la sua vita, un oggetto maledetto la mette in contatto con il fantasma di una ragazza con i lunghi capelli corvini, inizia il conto alla rovescia per liberare lo spirito della ragazza prima che i cari della protagonista facciano una brutta fine. Solamente la scarsa originalità di questa pellicola e i suoi intenti così palesemente commerciali attenti a spremere fino all’osso un soggetto fortunato, potrebbero bastare a sconsigliare “The Red Shoes”, se poi aggiungiamo anche una serie di fattori che ne aggravano la posizione, è ben difficile riuscire a trovare una misera ancora di salvezza per questa ghost story. Sotto il punto di vista tecnico e artistico, la pellicola in questione risulta molto ben curata: la regia di Kim Yong-gyun è molto attenta ai particolari; gli interpreti sembrano piuttosto in parte e la fotografia è davvero molto apprezzabile nella sua alternanza tra colori pastello e dettagli di un colore molto più intenso. Però non è di certo una singolare accortezza formale che riesce a dar vita ad un buon film dell’orrore, anzi, è proprio sull’orrore, l’inquietudine e la tensione che il film non riesce a compiere minimamente il suo lavoro. “The Red Shoes” è un film pretenzioso, concentrato troppo su una resa estetica artistica che si dimentica fin da subito di essere principalmente un horror: nessuna scena minimamente inquietante, nessuna apparizione spaventosa, nessuna scena di tensione; giusto qualche schizzo di sangue in più della media, che di certo non basta per sollevare lo spettatore da un generale assopimento che lo coglierà dopo dieci minuti di visione. Insomma “The Red Shoes” fallisce proprio in ciò che i poco originali horror asiatici sanno fare meglio: regalare allo spettatore qualche efficace scena di terrore. Sconsigliabile anche ai j-horror dipendenti.