MC
Marco Castellini
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Siamo agli inizi dell’800, il dottor Chomos e il suo assistente, in viaggio verso Mosca, rinvengono in prossimità di un bosco un vecchia chiesetta, all’interno della quale scoprono la tomba della strega Asa, giustiziata in quello stesso luogo un secolo prima. Accidentalmente la riportano in vita e Asa ha così il modo di vendicarsi dei discendenti dei suoi carnefici… Insieme a “I Vampiri” di Freda uno dei primi horror italiani, “La Maschera del Demonio” è considerato il capostipite del nostro filone gotico e costituisce una tappa fondamentale per tutto il genere, assurgendo al ruolo di vero cult. Ispirato al racconto di Gogol “Il vij” il film di Bava riesce ad essere al tempo stesso horror e romantico, immerso in scenografie suggestive, caratterizzato da un inconfondibile gusto pittorico ed estetico che appartiene a tutta la filmografia di Bava. Fondamentale già in questo primo film il tema del doppio femminile (che poi diverrà una costante di tutta la tradizione gotica italiana) impersonificato dalla splendida Barbara Steele nel duplice ruolo della perfida e sensuale strega vendicatrice e dell’innocente Katia. Maledizioni secolari, streghe, vampirismo, necrofilia, dimore maledette ed erotismo malsano come primo film italiano dell’orrore non si poteva chiedere di più… Il capolavoro di Bava, purtroppo, non viene quasi mai trasmesso in televisione ma è disponibile nella edizione della Shendene per la serie “Rosso Sangue” della Nocturno.