The Etruscan Mask backdrop
The Etruscan Mask poster

THE ETRUSCAN MASK

2007
octubre 24, 2007

Un gruppo di studenti d'arte internazionali a Siena entra in contatto con un misterioso manufatto etrusco di proprietà del sinistro Samuel Powell.

Directores

Ted Nicolaou

Reparto

Majlinda Agaj, Ulla Alasjärvi, Maylis Iturbide, Cristopher Jones, Alex Nicolaou, Piero Ali Passatore, Andrea Redavid
Terror
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

Il miliardario collezionista Samuel Powell entra in possesso di una maschera etrusca che riproduce le fattezze di un demone guerriero. Sei anni dopo, cinque studenti stranieri residenti a Siena entrano in contatto con la maschera mentre consegnano il giornale nell’abitazione di Powell. Da quel momento i cinque ragazzi saranno vittime di orrende visioni che li condurranno fino alla morte. Jude e Mark, preoccupati dell’inquietante situazione, chiedono aiuto ad un prete esperto di cultura etrusca… Ogni volta che una produzione italiana si cimenta con il genere horror si crea nel fan di vecchia data una spasmodica curiosità e una profonda speranza di assistere ad un film dignitoso, che possa far affermare che l’horror made in Italy stia riprendendo quota. Certamente qualche cosa si muove, soprattutto tenendo conto dei recenti ritorni di Dario Argento e Pupi Avati, ma se dovessimo affidare le nostre speranze esclusivamente a prodottucoli di disarmante pochezza come “La maschera etrusca”, sicuramente potremmo celebrare preventivamente il funerale al nostro genere preferito. Il film in questione nasce da un soggetto di Roberto Bessi, anche produttore, che tenta di rinfrescare il filone demoniaco – archeologico sulla cultura etrusca che ebbe un discreto successo nel nostro Paese tra gli anni ’70 e ’80, grazie a pellicole del calibro “L’etrusco uccide ancora” di Crispino. Il plot di “La maschera etrusca” prende innesco proprio da un manufatto etrusco per mettere in scena una maledizione millenaria che coinvolge cinque giovani di oggi, e per far ciò si tenta di coinvolgere lo spettatore esclusivamente attraverso la creazione della “giusta” atmosfera. Ma in ciò il film fallisce immediatamente, dando fin da subito segnali di preventiva stanchezza ed esilità della trama. “La maschera etrusca”, infatti, malgrado la durata inferiore ai 90 minuti, è particolarmente noioso a causa di una ripetitività dell’azione che cela una evidente esilità dell’intreccio: per tutto il tempo assistiamo all’andirivieni dei ragazzi protagonisti nella casa di Powell che si scambiano battute all’apparenza improvvisiate sul momento, e il più delle “escursioni” si risolvono con una visione relativamente spaventosa e la fuga. Quello che dovrebbe essere il vero “deus ex machina” dell’intera vicenda, ovvero il fatiscente condominio in cui abita Powell e che funge da dimora per il male, è sfruttato malissimo. L’insistenza quasi patologica per le inquadrature di bassorilievi e statue decorative è estenuante e la stessa scenografia dell’abitazione è estremamente povera e per nulla inquietante. Anche le rare scene di reale tensione sono gestite con evidente incompetenza e non risultano mai efficaci. Questa goffaggine nella gestione delle scene è particolarmente ingiustificabile, poiché alla regia troviamo l’esperto Ted Nicolau (anche sceneggiatore), artigiano da anni coinvolto nelle produzioni horror a basso budget (da ricordare la sua longeva partecipazione alle produzioni di Charles Band) che, seppur mai contraddistintosi per meriti artistici, è comunque un veterano che dovrebbe conoscere il suo mestiere. Alla pochezza della sceneggiatura e alla insufficienza delle regia si uniscono una serie di altri macroscopici difetti che rendono “La maschera etrusca” davvero indifendibile. Cominciamo dal cast. I pochi attori coinvolti risultano semplicemente imbarazzanti, poco espressivi e dalle capacità recitative approssimative. Si potrebbe salvare dal mucchio solamente la protagonista Majlinda Agaj grazie ad un volto particolarmente interessante, ma la costruzione “al pongo” del suo personaggio e il doppiaggio “amatoriale” non permettono di capire con esattezza se la ragazza sia anche capace di recitare. Assolutamente sbagliato risulta poi il corposo utilizzo di computer graphic per la resa di fiamme, mostri e perfino il sangue, cioè l’effetto speciale più economico e facile da realizzare artigianalmente reso con fintissimi schizzi digitali! Ma si fallisce anche su quella che comunemente è l’ultima spiaggia di ogni prodotto di genere, ovvero il connubio “sex & gore”; infatti di “sex” neanche a parlarne e le stesse scene sanguinose sono rarissime e approssimative. Insomma, “La maschera etrusca” è l’ennesimo pessimo direct to dvd che si lascia vedere malvolentieri e allontana sempre di più la speranza di ritrovare una rinascita del cinema di genere italiano. Peccato.