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PHOTO INTERDITE D'UNE BOURGEOISE

Le foto proibite di una signora per bene

1970 ES
novembre 27, 1970

Epouse délaissée d'un industriel, Minou est accostée sur la plage par un individu inquiétant qui, après l'avoir malmenée, lui affirme que son mari ourdit l'assassinat de son associé. Or, le lendemain, Minou apprend que celui-ci est mort au cours d'une sortie en plongée. L'inconnu se met alors à la harceler au téléphone, exigeant qu'elle se donne à lui en échange de son silence. Un jeu sadomasochiste de pouvoir, de plaisir et d'humiliation s'installe entre eux...

Réalisateurs

Luciano Ercoli

Distribution

Dagmar Lassander, Pier Paolo Capponi, Simón Andreu, Osvaldo Genazzani, Salvador Huguet, Nieves Navarro
Horreur Thriller Crime Mystère
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Minou viene fermata per strada da uno sconosciuto che la aggredisce e le rivela che suo marito Peter è coinvolto nella morte di un industriale e che lui ne ha le prove. Sconvolta dalla notizia, Minou rivela tutto alla sua amica libertina Dominique, dalla quale apprende alcuni indizi sull’identità dell’uomo che l’ha contattata. Minou, per amore del marito, decide di pagare l’uomo per farsi consegnare le prove e occultarle, ma scopre che il piano dell’uomo è ben più complesso e che il suo vero obiettivo è proprio lei. Da questo momento cominciano una serie di ricatti ai danni della donna che cominciano a minare addirittura la sua sanità mentale. Quando non era ancora esplosa la moda del giallo argentiano, il produttore Luciano Ercoli decide di esordire dietro la macchina da presa con “Le foto proibite di una signora per bene”, un thriller che cavalca l’orma dei noir morbosi alla francese molto frequentati in quel periodo da Lenzi e subito dopo anche da Martino. Ercoli mette su una storia torbida e intricata e con la presenza della sua futura consorte Nives Navarro (in arte Susan Scott) nel cast, confeziona un dignitosissimo thriller forse oggi ingiustamente dimenticato. La sceneggiatura, scritta da Ernesto Gastaldi con la collaborazione di Mahnahen Velasco, pone attenzione su un’intricata storia di ricatti che lascia del tutto da parte il classico meccanismo del ‘whodonuit’. Noi sappiamo chi è il colpevole (o meglio, pensiamo di saperlo) e il villain della vicenda ha un volto fin dall’inizio; quello che ci interessa è scoprire le motivazioni che si nascondono dietro le sue azioni e soprattutto seguire l’evolversi del mutamento caratteriale della protagonista. La Minou interpretata da una bravissima Dagmar Lassander è fragile e vulnerabile, resa insicura dal susseguirsi di eventi che in poco tempo mettono in discussione tutte le sue certezze. Suo marito è un assassino? Nella sua scala di valori prevale l’amore e così Minou finisce per impelagarsi in una spirale di guai per difendere il suo consorte. In particolare è lodevole il lento sprofondare della donna in un baratro di follia. Tutto ciò che le accade è smentito dai fatti e così lei è data per pazza e anche lo spettatore è indotto a pensarlo. L’esatto contrario di Minou è rappresentato dal personaggio di Dominique, interpretato dalla sempre affascinante Susan Scott, che oltre ad essere la sua migliore amica, presenta una personalità contrapposta a quella dell’amica. È abbastanza chiaro come le due donne siano state caratterizzate per rappresentare le due facce della stessa medaglia, in grado di palesare due ideali di donna di quel periodo. Da una parte c’è Minou, amorevole e ancorata alla tradizione, particolarmente vicina all’ideale di donna e moglie che l’uomo ha nel proprio immaginario; dall’altra Dominique, emancipata, libertina e molto in sintonia con il cambiamento dei costumi sessuali in atto all’inizio degli anni ’70. Le due si completano a vicenda e proprio sulla loro diversità è giocato il rapporto di amicizia che le lega. “Le foto proibite di una signora per bene”, malgrado locandina e titolo possano far pensare il contrario, non gioca molto sull’aspetto lussurioso della vicenda e malgrado qualche suggestione erotica a solo titolo narrativo, non fa uso di nudi (se non uno fugace della Scott) e situazioni esplicitamente scabrose. Allo stesso tempo è del tutto messa da parte la propensione alla violenza e alle scene di sangue, tanto che di morti veri e propri durante il film di Ercoli non se ne vede nessuno. Tutto ciò però va a giovare al film, che punta più sulla storia e sul mistero senza concedere all’exploitation una facile scorciatoia per attirare l’attenzione dello spettatore, dimostrando così di funzionare proprio per la bontà della storia, degli attori e della confezione generale. Accanto alla Lassander e alla Scott troviamo altri due nomi cari al genere, Pier Paolo Capponi (“I ragazzi del massacro”; “Sette orchidee macchiate di rosso”), nel ruolo del marito di Monou, e Simon Andreu (“La morte cammina con i tacchi alti”; “Passi di danza su una lama di rasoio”) in quelli del ricattatore. “Le foto proibite di una signora per bene” può essere considerato il migliore tra i gialli di Luciano Ercoli. Caldamente consigliato agli appassionati del filone del thriller italiano.

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