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Marco Castellini
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Siamo agli inizi del 19esimo secolo durante la guerra tra Messico e Stati Uniti: in un avamposto militare di montagna giunge un soldato che dice di essere l’unico superstite di una spedizione dispersa sulle montagne, racconta di essere sopravvissuto mangiando i corpi senza vita dei suoi compagni, morti per gli stenti. Ben presto gli occupanti dell’accampamento si accorgeranno che l’uomo, dopo aver assaggiato la carne umana, non può più farne a meno ed ha bisogno di nuovo cibo “fresco”… Un insolito horror sul cannibalismo, lontano dallo splatterismo del genere degli anni settanta ma comunque interessante e ben diretto. La regia piatta e priva di spunti originali della Bird non convince, mentre assolutamente buone sono le performance dei due protagonisti Robert Carlyle e Guy Pearce.