Un gruppo di scienziati al lavoro in una stazione sottomarina registra sul sonar il segnale di un misterioso oggetto in movimento sul fondo del mare. Un sottomarino incaricato di indagare rinviene una sonda di origine extraterrestre nel cui interno c'è un voluminoso contenitore cilindrico che potrebbe racchiudere strumentazioni scientifiche. Quando viene trasportato nel laboratorio, il reperto si rivela una sorta di incubatrice che custodisce l'embrione di una creatura sconosciuta. Contro il mostro che, poco dopo, prende vita gli uomini della spedizione ingaggiano una disperata battaglia, non avendo altra protezione che le porte a tenuta stagna dei locali e un limitato quantitativo di dinamite
Registi
Francis D. Lyon
Cast
Scott Brady, Sheree North, Gary Merrill, John Howard, Wende Wagner, Mike Road, William Thourlby, Biff Elliot, Roy Barcroft, James Hong
In un laboratorio sottomarino, gli scienziati avvistano sul radar un oggetto non identificato che si sposta sul fondo del mare a notevole velocità ed emette ultrasuoni che inizialmente fanno pensare a una balena. Il comandante Wayne esclude che si tratti di un animale, così come di un sottomarino, così vengono inviati due sommozzatori, Hugh Meddox e Sandra Welles. Penetrati a bordo del misterioso veicolo, i due fanno l'imprudenza di portare con loro un cilindro, dove sembra siano rinchiusi strumenti scientifici e invece l'oggetto è una sorta di incubatrice che contiene un embrione alieno. Il cilindro, una volta condotto sul sommergibile, si rompe e ne fuoriesce un mostro anfibio che semina morte e terrore nel laboratorio.
Ah, che belli gli anni '60 cinematografici, quando bastavano quattro attori, l'angoletto di un teatro di posa e un tizio con costume di gomma per fare un divertente b-movie. Quando c'era ancora odore di Guerra Fredda, negli USA spopolavano invasioni marziane e mostri dall'oltrespazio minacciavano la Terra (leggasi gli Stati Uniti), riecheggiando sempre e comunque - spesso esplicitamente - la paura che l'invasore russo mettesse un piede fuori posto. Non fa eccezione "L'invasione: Marte attacca Terra", che l'esplicativo titolo colloca in pieno
nel filone. In realtà questo poco conosciuto film di Francis D. Lyon ha a che fare solo tangenzialmente con il filone delle invasioni che il fuorviante titolo italiano (ma anche l'originale "Destination Inner Space" gioca sporco) promette: c'è una nave spaziale (sottomarina!) e c'è un minaccioso mostro dallo spazio, ma non si percepisce ne si parla realmente di un'invasione e, soprattutto, non abbiamo alcuna ambientazione fantascientifica che riconduca allo spazio profondo del titolo americano.
"L'invasione: Marte attacca Terra" è una sorta di miscuglio tra "La cosa da un altro mondo" e "Il mostro della laguna nera", in cui dal primo si prende la dinamica della vicenda con scienziati vs. mostro alieno in uno scenario inospitale, con qualche pizzico di "Il mostro dell'astronave" per somiglianza di location; dal celebre film della Universal, invece, va a prendere la creatura protagonista, una sorta di gigantesco anfibio, più cattivo e meno "tragico" del Gilman di Jack Arnold.
Francis D. Lyon, che in carriera ha soprattutto tanta televisione, non si preoccupa molto della plausibilità della storia - scritta da Arthur C.
Pierce - e dello sviluppo dei personaggi, immergendo lo spettatore subito nell'azione. Questo è sicuramente apprezzabile, visto che un difetto comune a diversi fanta-horror del periodo erano i tempi morti dati dall'esigenza di "allungare il brodo" prima di portare in scena il mostro, però Lyon riesce a cadere proprio nel tranello di far apparire il suo film povero di idee e mirato esclusivamente a mostrare una creatura che lotta contro un gruppo di scienziati. Lo spettacolo diverte sicuramente e, vista anche l'esigua durata, riesce a tenere ben desta l'attenzione per tutto il tempo, ma si ha comunque l'impressione di aver visto un film che nulla va ad aggiungere al filone, anzi tende a confondersi nel mare magnum dei monster movie del periodo.
La cosa curiosa di "L'invasione: Marta attacca Terra" è che si pone come imitazione acquatica di "La cosa da un altro mondo" allo stesso modo di come negli anni '80 film come "Leviathan" o "La creatura degli abissi" si ponevano come imitazione
di "Alien". E questa poco nobile constatazione va paradossalmente a favore del film di Lyon perchè gli dona quell'alone da antesignano di certo cinema che si svilupperà nel ventennio successivo, quando mostri alieni o mutanti si scateneranno in stazioni di ricerca sottomarine, seguendo la costruzione narrativa e il successo di "Alien" e il suo seguito.
Di buon mestiere, anche se poco incisivi, gli attori, tra cui si contraddistinguono Scott Brady ("Sindrome cinese"; "Gremlins") e il doppiatore Mike Road, che interpretano il comandante Wayne e il suo avversario Maddox, oltre che la bella Wende Wagner ("Rosemary's Baby") che impersona l'esploratrice Sandra.
Simpatico il look mostro anfibio, realizzato da Richard Cassarino e impersonato da Ron Burke, un goffo pescione su due zampe che ha una certa efficacia kitsch.
Merita mezza zucca in più.
In DVD da Mosaico Media.