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EN LA ENCRUCIJADA

Far from Home

1989 US
junio 30, 1989

La joven Joleen y su padre se ven obligados a detener su coche en un desolado pueblo de Nevada para repostar gasolina. La estación de servicio está cerrada y se refugian en un cochambroso barracón para pasar la noche. La parada obligada en el pueblo hará que Joleen conozca a un joven rebelde, con el que mantendrá una relación de amor y odio, mientras una serie de asesinatos se suceden, cercando cada vez más tanto a los vecinos como a los extraños.

Directores

Meiert Avis

Reparto

Matt Frewer, Drew Barrymore, Richard Masur, Karen Austin, Susan Tyrrell, Andras Jones, Dick Miller, Anthony Rapp, Connie Sawyer, Jennifer Tilly
Suspense
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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L’adolescente Joleen è in viaggio con suo padre Charlie attraverso il Nevada. Rimasti con l’auto a secco, i due sono costretti a pernottare in un paesino nel bel mezzo del deserto, in attesa che l’unico distributore di benzina della zona venga rifornito. L’arrivo di Joleen desta subito l’interesse di due ragazzi, il ribelle Jimmy e il pacifico Pinky, mentre Charlie fa la conoscenza di Louise, anche lei bloccata lì e in attesa del carburante. Nel frattempo un misterioso assassino miete vittime tra i pochi abitanti del paese e sembra voler impedire a Charlie e sua figlia di andare via. Conosciuto in Italia anche con i titoli “Ritorno a casa” e “On the road”, “Lontano da casa” (appunto “Far From Home” in originale) è un inutile thriller prodotto nel 1989, nel periodo in cui la carriera di Drew Barrymore stava andando a rotoli a causa di alcool e droga. La bimba prodigio di “E.T.” interpreta in questo film un’antipatica teenager che si trova inaspettatamente protagonista di un incubo, in un luogo poco accogliente e tra persone ostili. La tematica del luogo ostile nel bel mezzo del deserto, o zona rurale, abitato da bifolchi e poco ospitali “primitivi” è stata più volte sfruttata dal cinema thriller/ horror e ancora oggi viene spesso rivangata. Con “Lontano da casa” si tenta di stabilire un approccio piuttosto freddo con questa tematica, non riuscendo a sfruttare in pieno le suggestive locations e il clima di oppressione e spaesamento che si poteva benissimo creare. Il film in questione mette in scena una serie di personaggi antipatici e poco approfonditi, dei quali a nessuno interessa la sorte; inoltre, pur avendo a disposizione gli assolati paesaggi desertici del Nevada, il film si svolge troppo spesso in interni o nei pressi della bidonville in cui alloggiano i protagonisti. Malgrado la costruzione da “giallo”, in cui l’assassino non viene mai mostrato in volto, è facilissimo intuire l’identità del killer, e questo accade soprattutto perché i personaggi in azione sono pochi e la sceneggiatura, scritta da Tommy Lee Wallance (regista di “Halloween III” e “It”), non tenta in nessun modo di depistare lo spettatore. Quello che poteva, dunque, essere un motivo di interesse per lo spettatore si tramuta in piattezza narrativa che si esplica poi in uno svolgimento schematico e piuttosto fiacco. I personaggi sono tutti appena abbozzati, così come le motivazioni che li spingono ad agire. La Joleen interpretata dalla Barrymore è una ragazzina che ripete continuamente al padre di non essere più una bambina e passa il tempo facendo bagni in una lurida piscina e scrivendo sul suo diario quanto le piace il ragazzo rude e ribelle che si aggira in paese. Suo padre Charlie è un giornalista senza alcuna delineazione psicologica interpretato da Matt Frewer (“L’alba dei morti viventi”, “Masters of Horror: Chocolate”); mentre in ruoli minori possiamo trovare una giovane Jennifer Tilly (“La sposa di Chucky”; “Il figlio di Chucky”) e il caratterista Dick Miller (“Gremlins”; “Il cavaliere del male”). Anonima e televisiva la regia dell’esperto in videoclip musicali Meiert Avis. Editato recentemente in dvd dalla Eagle Pictures.