Dark Souls backdrop
Dark Souls poster

DARK SOULS

Mørke sjeler

2010 FR
junio 18, 2010

Directores

Mathieu Peteul, César Ducasse

Reparto

Morten Rudå, Kyrre Haugen Sydness, Ida Elise Broch, Johanna Gustavsson, Jan Hårstad, Karl Sundby, Marianne Rødje, Henrik Scheele, Christopher Angus Campbell, Espen Eckbo
Terror Suspense
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Oslo. Johanna viene aggredita in un parco da un uomo in tuta da lavoro. L'uomo brandisce un trapano con il quale perfora la testa della ragazza, che, creduta morta, viene portata all’obitorio. Il padre della ragazza è distrutto dal dolore e comincia una sua indagine personale alla ricerca dell'assassino. Johanna però non è morta e, seppur versi in stato semi vegetativo, torna a casa e comincia a vomitare una strana sostanza nera. Nel frattempo in città si verificano casi simili: uomini armati di trapano elettrico e abbigliati in tuta da operaio, vanno in giro a perforare il cranio alle persone, che poi rinvengono e rigurgitano vischio nero. Giunge dalla Norvegia questo anomalo horror che porta la firma di due registi, César Ducasse e Mathieu Péteul, e che in giro per il mondo ha fatto bottino di premi. E qui ci si chiede dove sia il trucco, perché al di là di una buona idea di base, “Dark Souls” non è di certo un film che si lascia ricordare con piacere. In mezzo ai diversi horror nordici degli ultimi anni, che possono essere il bellissimo “Lasciami entrare” o il divertente “Dead Snow”, “Dark Souls” è quello che più da la sensazione dell’occasione sprecata. Ducasse e Péteul sono due fan del cinema horror e questo si capisce da subito, grazie alla marea di citazioni con cui farciscono il loro film: dal palese “Driller Killer” di Abel Ferrara all’incredibile strizzata d’occhio a “Bad Taste” di Peter Jackson nel finale, passando per situazioni che ricordano qua e là il cinema di zombi italiano o la moderna ghost story asiatica. Un pastiche di argomenti e riferimenti che fanno perdere ben presto il reale senso dell’operazione con una sceneggiatura che ad un certo punto se ne va di pali in frasche con una tale nonchalance da sembrare quasi uno sfottò per lo spettatore. L’inizio di “Dark Souls” è senz’altro promettente, sufficientemente strambo e originale da incuriosire e spingere nella visione. La vicenda prosegue tra alti e bassi, puntando molto sul mistero che risiede dietro i “trapanatori”, a cui si aggiunge lo stato vegetativo delle vittime unito alla sostanza nera che riempie i corpi dei trapanati. Intervallano questo curioso plot situazioni al limite del ridicolo con personaggi poco credibili che dicono e fanno cose francamente stupide. Ma vabbè, questo capita spesso e non va comunque a rovinare un film che per lo meno riesce a tenere l’attenzione sempre piuttosto alta. Da metà film in poi tutto degenera. Il padre della ragazza, interpretato da un mediocrissimo Morten Ruda, comincia a indagare sugli eventi e risulta così goffo e poco credibile da far involontariamente sorridere. La sua impresa di seguire e fotografare l’assassino ha dell’imbarazzante, così come la sua avventura finale nella fabbrica, anche se in quest’ultimo caso il senso del grottesco è voluto. Non è tanto nella persona di Morten Ruda, comunque visibilmente inadatto nella parte, ad esserci qualche cosa di sbagliato, quanto piuttosto nella costruzione goffa delle scene, negli eventi narrativamente forzati che conducono a sviluppi della trama. Insomma, si nota tutta l’inesperienza di chi ha scritto e diretto il film. Un film a basso budget che rimane dignitoso sotto alcuni aspetti per crollate sotto altri, in primis fotografie e scenografie, che riecheggiano tristemente e squallidamente alcuni prodotti televisivi di alcuni anni fa, come, ad esempio, il tedesco “Ispettore Derrick”. Poi è innegabile che alcune intuizioni siano buone e il sotto testo ecologico interessante in funzione di una lettura ambientalista della vicenda, ma anche il finale vagamente apocalittico e palesemente a “coda di sorcio” di cui è fornito il film, contribuisce a mettere in cattiva luce “Dark Souls”. Peccato perché con le idee un po’ più chiare e magari maggiori mezzi a disposizione, “Dark Souls” sarebbe potuto essere davvero una piacevole sorpresa… così è solo una parziale bella idea mal realizzata. Togliete mezza zucca al voto finale.

Tráiler