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NUMBER 23

The Number 23

2007 DE
febbraio 23, 2007

La vita ordinaria di Walter Sparrow, modesto accalappiacani, è scossa da un libro regalatogli per il compleanno dalla moglie. Intitolato "Il numero 23", il romanzo diventa un'ossessione per l'uomo, che trova una serie di connessioni, tutte nel segno del famigerato numero, tra se stesso e il detective Fingerling, protagonista del libro. Le cose si faranno complicate per Walter quando, del tutto persuaso che il racconto parli di lui, comincerà a farsi condizionare dal narrato al punto da mettere in pericolo la propria vita e quella dei propri cari.

Registi

Joel Schumacher

Cast

Jim Carrey, Virginia Madsen, Logan Lerman, Danny Huston, Lynn Collins, Rhona Mitra, Mark Pellegrino, Ed Lauter, David Stifel, Corey Stoll
Thriller Crime Mistero
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Walter Sparrow è un uomo tranquillo e felice: ha un lavoro sicuro come accalappiacani, una bella moglie, un figlio adolescente e una casa confortevole. Il giorno del suo compleanno, però, un contrattempo con un cane un po’ vivace, lo fa arrivare tardi all’appuntamento con la moglie e questa, nell’attesa, trova e acquista in un negozio di libri usati un romanzo dal titolo “The Number 23” e lo regala al marito. Dal momento in cui Walter comincia a leggere il romanzo, la sua vita subirà un drastico cambiamento poiché ciò che è scritto tra le pagine di “The Number 23” apparirà all’uomo come la sua stessa vita romanzata. Inoltre, proprio come il protagonista del romanzo, Walter comincerà ad essere ossessionato dal numero 23, una cifra che sembra tornare prepotentemente in tutto ciò che lo circonda. 23 sono i gradi dell’inclinazione dell’asse terrestre; 23 è il numero delle coltellate che hanno ucciso Giulio Cesare; il 23 è il giorno di nascita di Charles Manson; 2012 ( 20 + 1 + 2 = 23 ) è l’anno in cui finirà il mondo secondo una profezia Maya; 2:3 fa 0,666 ovvero il numero del diavolo. Sono questi e tanti altri i motivi che spingono Jim Carrey nel film e con lui molti studiosi di numerologia nella realtà ad interrogarsi se qualche cosa di realmente inquietante si celi dietro il numero 23, diabolico numero primo che si riesce inspiegabilmente a ritrovare un po’ dovunque. Lo spunto di partenza del film è davvero ottimo, uno di quelle idee che potrebbero far gola a diversi produttori “intelligenti” e potrebbero interessare gran parte dei fan del genere thriller, e in effetti il film, diretto dal tuttofare Joel Schumacher, sembra aver centrato il bersaglio. La paranoia, l’ossessione, la follia, sono gli ingredienti principali che compongono “Number 23”, ben amalgamati con una storia che si dipana tra il mistery e il noir, risultando estremamente avvincente malgrado il ritmo non sia dei più vivaci. Però c’è da dire che il film funziona meglio nella sua prima parte, quando il mistero prende forma e la trasformazione del protagonista, da tranquillo cittadino tutto lavoro e famiglia in paranoico e disturbato tendente all’uxoricidio, comincia appena a farsi viva; nella seconda parte, che comprende la ricerca dell’autore del romanzo e la risoluzione del mistero, anche se il colpo di scena e le sorprese non sono mai scontate, il film tende ad uniformarsi al thriller di nuova generazione che ruota attorno alla tematica del senso di colpa, perdendo un po’ dell’originalità delle premesse. Malgrado ciò, “Number 23” funziona abbastanza bene, il suo meccanismo non cigola e sicuramente non mancherà di essere apprezzato da chi cerca storie bizzarre e atmosfere malsane. Anche se Joel Schumacher non si è mai contraddistinto per particolare estro registico, risultando uno dei factotum di Hollywood più inflazionati e attivi ( sfornando bei film ma più spesso boiate in giudicabili ), con “Number 23” dimostra un’ottima capacità, soprattutto con delle soluzioni visive molto suggestive, come le belle scene che riassumono il romanzo e il suggestivo pianosequenza digitalizzato che mostra l’infanzia del protagonista. Da applauso, poi, la fotografia di Matthew Libatique, capace di rendere nel migliore dei modi la sensazione di straniamento e rarefazione che permeano durante tutta la vicenda. Buona anche la prova da “bad guy” fornita da Jim Carrey che dimostra ancora una volta di essere un attore a tutto tondo, non solo capace di far ridere, ma perfettamente a suo agio anche nei ruoli “seri”, nonché borderline, come in questo caso. Un thriller solido, dunque, e tecnicamente validissimo, che ha l’unico difetto nella convenzionale risoluzione degli eventi; un finale più “folle” avrebbe sicuramente fatto guadagnare punti al film. Da vedere. Curiosità. Il film è disseminato di indizi nascosti che rimandano al numero 23, tra i più evidenti ci sono: il numero civico del negozio di libri è 599: 5 + 9 + 9 = 23; il numero civico del negozio in cui lavora la moglie del protagonista è invece 689, la cui somma è 23; la camera del manicomio è 318: 31 – 8 = 23; 23 è il numero delle lettere che compongono “Animal Control Departiment”, la compagnia per cui lavora il protagonista; i numeri della targa della macchina di Walter ( 906 8HT ) sommati danno il 23; mentre sulla targa della macchina di Isaac, l’amico di famiglia, compare palesemente la cifra 23. In America il film è stato distribuito il 23 Febbraio, in Italia il 23 Aprile. Jim Carrey, affascinato dal numero 23 anche nella vita, ha chiamato la sua casa di produzione “JC23”.

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