Cellar Dweller backdrop
Cellar Dweller poster

CELLAR DWELLER

1988 US
September 20, 1988

In the 1950s, a horror-comic artist's creations come alive and kill him. Years later a new cartoonist revives the creatures in his house, now part of an artist's colony.

Directors

John Carl Buechler

Cast

Debrah Farentino, Yvonne De Carlo, Jeffrey Combs, Michael Deak, Brian Robbins, Pamela Bellwood, Miranda Wilson, Vince Edwards, Floyd Levine
Fantasy Horror
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

skull skull empty skull empty skull empty skull
Un celebre disegnatore di fumetti cerca ispirazione in un libro di magia nera per la creazione di una nuova creatura, ma il mostro da lui disegnato prende vita e lo uccide. Trent’anni dopo un’aspirante disegnatrice va ad alloggiare in un ritrovo per artisti in erba costruito sulle macerie della casa del disegnatore e, rinvenuto in cantina il libro di magia nera, continua l’opera del disegnatore defunto. Il mostro torna a vivere e comincia subito a seminare morte tra i giovani artisti della dimora.. Classica produzione americana della fine degli anni ’80, che si affida ad una storia piuttosto banale ed improbabile, una manciata di giovani attori senza futuro (ad eccezione di qualche vecchia gloria riciclata con il tentativo del rilancio) e l’utilizzo di buoni effetti speciali. Sono proprio questi ultimi la cosa migliore del film: il mostro, somigliante ad un ibrido tra un licantropo e uno scimmione, risulta convincente e ben realizzato (anche se per nulla spaventoso) e gli effetti splatter, sebbene dosati con senso del risparmio, sono abbastanza godibili (memorabile la decapitazione causata da una zampata del mostro). Il film è esplicitamente un affettuoso omaggio ai fumetti horror che imperversavano negli anni ’50, soprattutto attraverso la presenza di una vecchia serie a fumetti che nella versione originale dà il titolo al film (“Cellar Dweller”) e che si presenta come deus ex machina per tutta la pellicola insieme al libro di magia nera che contiene le formule per evocare il mostro, una sorta di cuginetto del Necronomicon. La sceneggiatura è la vera pecca di questo film altrimenti abbastanza apprezzabile, infatti oltre a raccontare una storia troppo improbabile e altamente infantile, presenta una marea di buchi piuttosto vistosi che compromettono interi passaggi narrativi del film. La regia è dell’esperto di effetti speciali John Carl Buechler, che nello stesso anno ha diretto anche “Venerdì 13 parte 7 – il sangue scorre di nuovo”; mentre nel cast figurano alcuni volti nuovi e di poco interesse, come la protagonista Deborah Mullowney; ma anche presenze familiari al pubblico degli horror, come Jeffrey Combs, che tre anni prima era stato il protagonista del capolavoro di Stuart Gordon “Re-animator”. Inoltre nella parte della direttrice dell’albergo per artisti c’è Yvonne De Carlo, veterana di molte pellicole degli anni ’50 (soprattutto western, ma anche kolossal come “I dieci comandamenti”) e infine riciclatasi negli horror (presenzia anche in “American Gothic” sempre del 1988). In conclusione “Ork” è un filmetto con buoni effetti speciali ma zero atmosfera; adatto solo a chi non si fa sfuggire neanche un horror, trascurabile per gli altri. Votazione arrotondata per eccesso.