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Pietro Ferraro
•Il detective Hank Holten, ossessionato dalla ex-moglie scrittrice di libri sui vampiri, perde il controllo e inizia a bere e a perseguitare la donna. Durante l’indagine su un caso di una ragazza scomparsa, Holten verrà morso da un vampiro e l'ex moglie si rivelerà la sua unica speranza.
Il vampiro nell'immaginario collettivo è stato e rimane uno dei personaggi con maggior fascino che abbiano mai attraversato la storia della cinematografia dai tempi del muto fino al cinema hi-tech di cui usufruiamo tutt’oggi.
Le salse in cui ci è stata propinata questa figura letteraria vanno dall'horror gotico al fumettistico, fino alla parodia più sfrenata.
Se vogliamo ricordare qualche titolo in questa miriade di film,citerei il "Nosferatu" di Herzog, il “Dracula” di Coppola e “Intervista col vampiro” di Jordan. Per le riletture, se così le vogliamo chiamare, citiamo “Ammazzavampiri”, “Dal tramonto all'alba”, “Vampires” e “Il buio si avvicina”.
Vi chiederete perchè parto da cosi lontano. Semplicemente per far capire al novello regista Richard Brandis, autore di questo "Out for Blood" che lo spettatore medio che si avvicina ad un film horror, ed in questo caso un film sui vampiri, possiede un immaginario filmico ben radicato, e anche chi segue solo serie tv come “Angel” e “Buffy”, prodotti di ottima fattura ricchi di humor e citazioni, quando si trova di fronte un prodotto scadente quale è questo film non può non chiedersi con quale coraggio si può frullare tutta la cinematografia di genere e condirla con dialoghi insulsi, situazioni improbabili e attori scadenti.
La storia, se così si può chiamare, inizia con il detective Hank Holten, interpretato da un esagitato Kevin Dillon (“Il fluido che uccide”), ossessionato dall'ex moglie, scrittrice di libri sui vampiri; un’ossessione che lo porterà a spiarla e perseguitarla fino a rovinarsi la carriera e a cadere nell'alcolismo.
Il suo capo John Billings, uno spaesato e contrito Lance Henrinksen, per aiutare l'ormai fuori di testa Hank gli affida il caso di una ragazza scomparsa che si rivelerà una vampira che attiratolo in una sorta di orgia iniziatica lo darà in pasto al vampiro Maestro che lo trasformerà in una creatura della notte. Solo l'uccisione del Maestro potrà liberarlo dalla maledizione e nell'impresa lo aiuterà la sua ex-moglie esperta nel settore.
Trovare qualcosa di buono in questa paccottiglia senza senso è estremamente difficile, e il fatto di essere un prodotto solo per l'home video non giustifica questo totale spreco di mezzi e soldi.
Come Lance Henrinksen ci sia finito in mezzo è un mistero, le sue battute sembrano uscite dai dialoghi di un fumettaccio di serie z, il make-up dei vampiri è scadente quanto la sceneggiatura e il finale è talmente sconclusionato da risultare quasi divertente. Un plauso particolare alla maschera di gomma del Vampiro maestro, un esempio di come il pessimo trucco a volte possa peggiorare un già terribile prodotto.
Che altro dire, se non statene alla larga se non volete buttare i soldi del noleggio; ma non solo, perchè arrivare alla fine del film è una vera impresa.