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Pick Me Up poster

PICK ME UP

2006
enero 20, 2006

En un tramo desolado de la carretera de montaña, un amable camionero que disfruta matando autoestopistas se encuentra con un encantador autoestopista que prefiere matar a cualquiera que lo lleve.

Directores

Larry Cohen

Reparto

Fairuza Balk, Michael Moriarty, Warren Kole, Laurene Landon, Malcolm Kennard, Tom Pickett, Kristie Marsden, Peter Benson
Horror televisione film
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Stacia sta viaggiando su un autobus che attraversa una zona montagnosa; l’autobus ha un guasto e la ragazza decide di proseguire a piedi verso il motel più vicino. Poco dopo, sul luogo in cui è fermo l’autobus, giunge un ambiguo camionista che si offre di dare un passaggio ad alcuni altri passeggeri del bus verso il motel; sul luogo del guasto rimane solo l’autista e una coppia. Presto giunge un giovane autostoppista che uccide sia l’autista che la coppia di giovani, per poi dirigersi anche lui verso il vicino motel. Stacia, il camionista e l’autostoppista incroceranno le proprie strade mettendo in atto un gioco mortale. “Masters of Horror” è un singolare progetto nato dalla mente di Mick Garris, regista noto in ambito horror soprattutto per le trasposizioni dei romanzi di Stephen King. Garris ha pensato di riunire i più rappresentativi registi di horror cinematografico in un progetto destinato alla tv via cavo Showtime e all’home video, il risultato è “Masters of Horror”, una serie di 13 mediometraggi da 60 minuti l’uno, ognuno diretto da un grande nome del cinema di genere; ogni episodio ha un budget di 1,8 milioni di dollari, la location fissata nella città canadese Vancouver ed è stata concessa la più totale libertà creativa ad ogni regista. I nomi coinvolti nel progetto sono: Don Coscarelli, Tobe Hooper, Dario Argento, Lucky McKee, Stuart Gordon, Joe Dante, John McNaughton, Larry Cohen, Takashi Miike, John Carpenter, William Malone, John Landis e lo stesso Mick Garris. “Strada per la morte” ( in originale “Pick me up” ) è l’episodio di “Masters of horror” diretto da Larry Cohen, vecchia gloria del cinema horror di serie B, ormai da anni lontano dalla macchina da presa. Cohen ci aveva abituato ad onesti, e spesso gustosi, film che spaziavano dall’originale e socialmente impegnato “Baby killer”, al frivolo ma accettabile “I vampiri di Salem”, ma con questo suo ritorno ha probabilmente dato vita ad uno dei peggiori episodi della fortunata serie “Masters of horror”. “Strada per la morte” si ispira ad una racconto breve dello scrittore splatterpunk David J. Schow, ma l’esile materiale di partenza non riesce minimamente a reggere l’attenzione dello spettatore per i 60 minuti della sua durata, dando così vita ad una sequela di ripetitivi incontri/ scontri tra i killer e le loro vittime. L’idea di base, che vede in scena il duello a suon di vittime tra due spietati serial killer, diametricalmente ( e simbolicamente ) opposti riguardo il loro modo di spostarsi, è sicuramente originale e poteva offrire spunti per dar vita ad un prodotto di sicuro interesse, purtroppo però quest’idea fa solo da sfondo a una noiosa messa in scena che tende a sottolineare maggiormente gli elementi grotteschi, senza mai spingersi verso il fulcro dell’azione. Il finale, se vogliamo criptico, ancor meno aiuta a digerire questa minestra mal condita. Se uno dei punti essenziali del progetto “Masters of horror” era la più completa libertà creativa lasciata al regista, sembra che Cohen non ne abbia affatto usufruito, poiché il film sembra autofrenarsi nelle scene più crude che, seppur presenti, sono rese in modo del tutto “leggero”, tanto da lasciare al fastidioso fuori campo tutti gli omicidi. La sceneggiatura è lacunosa e non è minimamente interessata alla delineazione dei personaggi, di cui non si sa praticamente nulla; anche la regia non sembra particolarmente vivace, tanto da non far distinguere “Strada per la morte” da qualunque altro prodotto di stampo televisivo. Il cast presenta un paio di nomi noti, rappresentati dall’interessante Fairuza Balk ( “Giovani streghe”; “L’isola perduta” ), nel ruolo di Stacia, e dall’attore feticcio dello stesso Cohen, il simpatico Michael Moriarty ( “I vampiri di Salem”; “The Stuff” ), nel ruolo del camionista. Nei panni dell’autostoppista killer c’è l’inespressivo Warren Kole ( “Una canzone per Bobby Long” ). Insomma, “Strada per la morte” è semplicemente una delusione, un’occasione mancata per Larry Cohen di mostrare alle nuove generazioni il suo talento dissacratorio esplicitato nelle sue vecchie opere.