Le Sadique à la tronçonneuse backdrop
Le Sadique à la tronçonneuse poster

LE SADIQUE À LA TRONÇONNEUSE

Mil gritos tiene la noche

1982 ES
août 23, 1982

Boston, 1942. Un jeune garçon décapite sa mère qui venait de l'engueuler après l'avoir surpris en train de faire un puzzle pornographique. Quarante ans plus tard, des meurtres abjects sont commis dans une université, tous sur des femmes, découpées en petits morceaux...

Réalisateurs

Juan Piquer Simón

Distribution

Christopher George, Lynda Day George, Frank Braña, Edmund Purdom, Ian Sera, Paul L. Smith, Jack Taylor, Gérard Tichy, May Heatherly, Leticia Marfil
Horreur Thriller
HMDB

CRITIQUES (1)

ED

Enrico Dal Pino

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Jean Piquer Simon ha acquistato un minimo di notorietà portando nel mondo dell’Home Video un film di gradevole fattura come “Slugs – vortice di terrore”, pellicola peraltro ispirata ad un romanzo dello scrittore splatterpunk Shaun Hutson (che a sua volta non ha sicuramente mancato di leggersi il gustoso “Uomo che amava le lumache” di Patricia Highsmith). “Pieces” (1983) benché qualitativamente sia inferiore a “Slugs”, per gli amanti del trash è una sorta di icona da venerare. Sinteticamente lo si potrebbe liquidare come uno splatter contaminato da venature di ironica demenza (definizione non consona ma giustificabile) ma, dietro l’evidente miseria dell’operato di Simon, dietro una recitazione assurda, dietro una sceneggiatura misera con battute risibili e folli (“come mai non sei andato in piscina all’appuntamento?”… “beh…mmm… ho avuto uno strano presentimento”) si possono anche trovare spunti interessanti (o almeno discutibili) da ricercarsi prevalentemente nella buona resa visiva di alcune scene gore ed in quella demenza alla quale si accennava che pare più ricercata e voluta piuttosto che “involontaria”. La storia è il folle viaggio nella pazzia di un maniaco che fa a fettine giovani pulzelle e le smembra al fine di creare una sorta di manichino Frankestein che possa sgominare i fantasmi del passato, un passato che cela le solite problematiche esistenzial-sessuali dovute ad una madre proibizionista e bacchettona (da antologia la prima scena del film nella quale il bambino intento a costruire un puzzle raffigurante donnine nude viene sgridato dalla madre con scontato massacro di sangue… Domanda: come può un bambino di mezzo etto devastare il corpo di una donna matura? Mistero…). Da lì parte tutto l’iter di lucida e perversa follia di questo killer nero guantato che, attraverso l’esplicazione di violenti omicidi (ad una ragazza in ascensore taglia le braccia, poi via teste, gambe…) dà sfogo alla sua malattia. Si segnala nel cast il mitico (sob!) Edmund Purdom, già prete in “Rosso Sangue” di Peter Newton (aka Joe D’Amato) e conte nel “Fracchia contro Dracula” di fantozziana memoria. Molte le scene culto ma la palma del trash la merita quella della ragazza che, vedendo il maniaco, se la fa letteralmente nei pantaloni. Comunque siamo a livelli di guardia!!!