Rose Red backdrop
Rose Red poster

ROSE RED

2002 US
septiembre 15, 2002

Basada en una novela de Stephen King. Un grupo de personas con poderes psíquicos, entre los que se halla la profesora de psicología Joyce Reardon, es invitado a pasar cinco días encerrados en una mansión abandonada, Rose Red, en la que se han producido extraños acontecimientos desde el mismo día en que fue edificada, y que ha acabado con las vidas de todos sus moradores. Al grupo se les une el prometido de Joyce y dueño de la mansión, Steve Rimbauer, y Annie, una adolescente autista.

Terror
HMDB

RESEÑAS (1)

MC

Marco Castellini

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La tenuta di Rose Red è veramente infestata dagli spiriti? Per scoprirlo la dottoressa Joyce Reardon, docente di psicologia alla Beaumont University, invita una squadra di medium a passare un week-end nell’antica ed enorme villa in rovina conosciuta con il nome di Rose Red Lo scopo della Reardon è di dimostrare l'esistenza di fenomeni psichici e per farlo intende usare i poteri combinati di sei sensitivi in modo da risvegliare la “cellula morta” Rose Red e contattare lo spirito di Ellen Rimbauer, la proprietaria della casa scomparsa proprio all’interno della misteriosa magione. Grazie ai poteri dei medium il tentativo della dottoressa Joyce non va a vuoto: qualcosa in Rose Red si risveglia. Al gruppo di parapsicologi toccherà dunque una discesa negli inferi nascosti dalla dimora stregata… Mini-serie televisiva prodotta dal network americano ABC in collaborazione con Stephen King (che oltre ad esserne il produttore esecutivo è anche lo sceneggiatore) e distribuita in Italia per il solo mercato home-video. L’idea di base per il soggetto di “Rose Red” ha avuto una triplice ispirazione: anzitutto il film-culto “The Haunting” (in Italia “Gli Invasati”) diretto nel 1963 da Robert Wise e tratto dal romanzo “The Haunting of Hill House” di Shirley Jackson; la storia vera della Winchester Mystery House, un’antica villa che la leggenda vuole fosse infestata dallo spirito della sua proprietaria, la signora Sarah Winchester, la quale passò la sua lunga vita a continuare ad ampliare l’enorme casa perché le fu predetto da un medium che sarebbe morta il giorno del completamento della stessa. Ed infine il romanzo “The Diary of Ellen Rimbauer: My Life at Rose Red” (pubblicato, sia in America che in Italia, in contemporanea con l’uscita del film) una sorta di prologo alla miniserie televisiva. L’idea dei curatori di questo libro, ma anche degli stessi produttori del film, era quella di creare un "senso di realtà" come era accaduto per “Twin Peaks” e più recentemente per “The Blair Witch Project”. Nel complesso “Rose Red” è certamente un’opera riuscita. La regia di Baxley (già con King per “La Tempesta del Secolo”) tiene discretamente bene il ritmo, alternando lente carrellate d'atmosfera a veloci zoomate e regalando perfino qualche inquadratura che evoca momenti di tensione grazie ad angolazioni ricercate (vedi l’apparizione dei fantasmi nel riflesso degli occhiali di uno dei medium). Il cast - che annovera tra gli altri Julian Sands, Nancy Travis e l’italiana Yvonne Sciò - pur essendo privo di nomi importanti risulta ben assortito e assolutamente all’altezza della situazione; soltanto l’interpretazione di Matt Ross nei panni di Emery Waterman, lo sgradevole e ciccione “mammome”, risulta un po’ sopra le righe. Anche la sceneggiatura di King funziona bene e si nota come lo scrittore abbia cercato, nella prima parte, di presentare con una certa attenzione il carattere dei vari personaggi per poi passare ad un evidente cambio di ritmo nella seconda metà del film, in cui l’evolversi dei fatti assume un andamento decisamente più frenetico e cupo. Quello però che più colpisce in “Rose Red” è l’estrema cura delle scenografie: la villa infestata di Ellen Rimbauer è stata interamente e perfettamente ricostruita con un ingente uso di uomini e risorse. Convincono meno invece gli effetti speciali: in alcune sequenze l’uso della computer grafica è assolutamente scadente e piuttosto ingombrante. Numerosi e disseminati per tutto il film sono i riferimenti all'opera dello scrittore del Maine. Già nella sequenza iniziale King cita sé stesso e precisamente la pioggia di pietre di “Carrie”, eliminata nella versione cinematografica per motivi economici e riproposta qui. Il romanzo a cui si allude di più è però “Shining”. Il nido d'api di “Rose Red” è speculare a quello di vespe in “Shining”; tutti i membri del team di ricerca hanno lo "shining" ed entrano in una casa “psichicamente carica”, come avviene al piccolo Danny Torrance. Ma ci sono riferimenti anche ad altri lavori di King: una radio si accende da sola e suona vecchi classici (“Christine”); il personaggio di Emery (Matt Ross) che riceve un avvertimento tramite un frigorifero (come avviene ad uno dei protagonisti di “It”). Ed infine c’è naturalmente l’immancabile cameo dello scrittore in persona, questa volta nei panni del fattorino di una pizzeria. “Rose Red” è probabilmente la migliore mini-serie televisiva tra quelle nate dalla collaborazione tra la ABC e Stephen King. Un ottimo prodotto televisivo che, nonostante alcuni limiti (praticamente neppure una goccia di sangue per tutte le oltre 4 ore di film!), risulta assolutamente gradevole alla visione e piuttosto coinvolgente. Curiosità: “Rose Red” ha riscosso negli Stati Uniti un successo senza precedenti, polverizzando il record di ascolti televisivi stabilito dallo stesso King con "La Tempesta del Secolo".