Scarecrow backdrop
Scarecrow poster

SCARECROW

2002 US
dicembre 30, 2002

Cast

Todd Rex, Tim Young, Tiffany Shepis, Roxanna Bina, Jen Richey, John Moore, Richard Elfman, Jason Simon, Mark Irvingsen, Belinda Gavin
Horror Commedia
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

Lester è un giovane disadattato: deriso dai compagni di scuola, malmenato dai bulletti e allontanato dalle ragazze; il suo unico passatempo è starsene chiuso in casa a disegnare. Una notte Lester ha il coraggio di reagire contro uno dei compagni occasionali della madre, ma viene aggredito e ucciso dall’uomo. L’omicidio viene fatto passare per un suicidio e il caso viene subito archiviato, ma lo spirito senza pace di Lester si reincarna in uno spaventapasseri. Questa è l’occasione per vendicarsi di tutti i torti subiti. Lo spaventapasseri, antico totem rappresentate le paure più primitive, i terrori primordiali che attanagliano l’uomo, il simbolo delle paure che sono dentro e fuori di noi.Un mostruoso e inquietante fantoccio di paglia che ci osserva con sguardo vuoto dalla sua postazione strategica e con tutta la sua ambigua superiorità. Una figura affascinate dunque, che si presta benissimo all’immaginario orrorifico in celluloide ma che tanto poco è stata sfruttata; fino a che diventa protagonista assoluta di questo film del 2002: una cafonata senza eguali che si brucia in un mare di idiozie un plot affascinante e un boogeyman inquietante. “Scarecrow” risulta uno scombinatissimo slasher movie, che mette in scena una serie di trovate di un ridicolo involontario clamoroso: si parte da una sceneggiatura sgangherata che procede inizialmente nel più classico dei modi ( mostrando allo spettatore la vita penosa che conduce il protagonista ) per accartocciarsi dal momento in cui entra in scena il mostro con una serie di personaggi che compaiono e scompaiono senza nessuna logica e sequenze intruse che poco hanno a che fare con la vicenda narrata nel film, aggiunte probabilmente solo per allungare la pellicola di qualche minuto. I personaggi sono totalmente sbagliati: il protagonista sfigato può anche essere credibile, ma poi entrano in scena una serie di personaggi di contorno così superficiali da fare fatica e ricordarli subito dopo la visione del film. Sicuramente, però, il vero clamoroso neo del film è proprio la figura dello spaventapasseri che, pur essendo realizzato con una resa estetica accattivante e tutto sommato riuscita, è totalmente da deridere per la caratterizzazione caratteriale. Innanzi tutto è dotato di parola e appena apre bocca pronuncia ridicole battutine che fanno accapponare la pelle per quanto appaiono fuori luogo. Secondo errore clamoroso, che spinge lo spettatore a giocare a piattello con il dvd del film, è l’idea di far comportare lo spaventapasseri come un ninja: capriole, salti mortali, calci volanti e riprese da terra; insomma fanno compiere a questo boogeyman tutto ciò che un boogeyman di un film dell’orrore non dovrebbe mai compiere per non essere pesantemente insultato dallo spettatore che assiste sconcertato alle sue azioni. La regia di Emmanul Itier è misera e molto televisiva e il cast è composto da una manipolo di miserabili sconosciuti di dubbio talento; qua e là si intravede qualche scena gore, ma troppo poco per soddisfare lo spettatore. Curiosamente nei titoli di coda appare scritto che il film è dedicato a Dario Argento e ad una sfilza di altri grandi del cinema horror mondiale ( si scorgono i nomi di Carpenter, Romero, Craven, Hooper, Yuzna, Gordon ), una dedica che lascia ancora più sconcertati pensando ai grandi nomi a cui mirava il piccolo Itier.