Stacy: Attack of the Schoolgirl Zombies backdrop
Stacy: Attack of the Schoolgirl Zombies poster

STACY: ATTACK OF THE SCHOOLGIRL ZOMBIES

STACY

2001 JP
agosto 18, 2001

Al principio de este siglo las jóvenes del mundo de entre 15 y 17 años están muriendo. Justo antes de morir las muchachas entran en un estado llamado NDH (Near Death Happiness), una "pre-muerte" que se manifiesta en forma de un estado constante de alegría y felicidad. Después de su fallecimiento las jóvenes vuelven en forma de zombies comedores de carne, y son denominadas "Stacy".

Directores

Naoyuki Tomomatsu

Reparto

Norman England, Tomoka Hayashi, Yukijiro Hotaru, Ryôichi Inaba, Natsuki Kato, Ryûki Kitaoka, Shirô Misawa, Masayoshi Nogami, Toshinori Omi, Hinako Saeki
Terror Comedia
HMDB

RESEÑAS (1)

GG

Giuliano Giacomelli

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In un futuro non troppo distante da noi, una terribile epidemia si abbatte sulle ragazze tra i 15 e i 17 anni uccidendole per poi farle tornare in vita sotto forma di morti viventi assetati di sangue. Per combattere tale minaccia l’Onu ha istituito delle forze dell’ordine speciali, chiamate “Romero”, che hanno il compito di ispezionare le città e ri-uccidere le ragazze zombie. Su questo drammatico scenario si apre la storia di un giovane artista che si innamora di una ragazza che ha l’età giusta per ammalarsi e che presenta già tutti i sintomi della malattia (una particolare euforia che anticipa sempre la morte). I due vivranno assieme momenti bellissimi anche se il giovane scultore sa che, da un momento all’altro, la ragazza morirà trasformandosi in uno zombie. In contemporanea si svolge la vicenda di un dottore che cerca di studiare l’epidemia compiendo esperimenti sulle ragazze zombie. Come abbiamo imparato a constatare in oriente vengono realizzati prodotti estremamente validi, originali, ben confezionati e non solamente pellicole tutte uguali, ripetitive che inducono a pensare che nelle zone nipponiche la fantasia e la creatività sia pari a zero. Purtroppo però, tali opere raramente raggiungono un successo nel resto nel mondo e sono destinate a rimanere, il più delle volte, inedite soprattutto nel nostro Paese in cui sembra ci sia una particolar rifiuto verso queste pellicole in quanto si cerca di evitare di far conoscere al pubblico il vero cinema orientale, quel cinema intelligente, innovativo che meriterebbe senz’altro più attenzione di quella che invece riceve. È questo il caso di “Stacy”, intelligentissimo film horror a tema zombie, che risulta essere una pellicola che è riuscita a trasmettere un barlume di originalità in un filone (lo zombie movie) in cui si pensava davvero non ci fosse più nulla da dire. Uscito nel 2001 in Giappone e diretto da Naoyuki Tomomatsu, il film ci mette di fronte ad una vicenda (come già accennato) particolarmente originale in quanto riesce ad inserire magnificamente all’interno di una storia tragica e dagli spiccati toni horror una seconda storia (quella dello scultore e della ragazza prossima alla morte) dai temi romantici e sentimentali che, se ad un primo pensiero può sembrare una scelta inadeguata, dopo la visone non può far altro che consentire all’opera quel tono in più per far innalzare il film sopra la media dei tanti zombie movie. Ma tale storia sentimentale non serve, in realtà, ad addolcire l’intera vicenda ma bensì ad esasperarla ancor di più rendendo più drammatica la circostanza, in quanto Tomomatsu ci racconta di una love story destinata ad essere infelice e senza mezze possibilità poiché il giovane artista è subentrato in una storia destinata a finire tragicamente in quanto la giovane ragazza, di cui è innamorato, ha il destino ormai segnato. Dunque si può dipingere questa love story come un romantico sogno all’interno di un esasperante incubo, un sogno che però è destinato a sfociare anch’esso nell’incubo. Ma oltre alla storia che cos’è che fa di “Stacy” un film indimenticabile ed assolutamente da vedere ? Ad innalzare notevolmente questo film collaborano anche tutte quelle piccole cose essenziali a perfezionare un prodotto vincente già in partenza. Possiamo citare dunque una bella e particolare fotografia che viene curata e ben giostrata a seconda delle situazioni: appare semplice (e dunque poco memorabile) nelle scene puramente horror ma nelle sequenze in cui viene narrata la storia d’amore tra i due giovani, la fotografia assume un aspetto particolare, molto illuminata che tende a sfocare e che da, dunque, ancor più l’idea di un sogno all’interno dell’incubo. Contribuisce poi un massiccio uso di splatter e gore; molte infatti le sequenza splatter ottimamente realizzate e che non si creano mai il problema di cosa mostrare e cosa rendere accessibile solo all’immaginazione; no, in “Stacy” tutto viene tranquillamente mostrato! Ed ecco dunque che si potrà assistere (accontentando tutti gli manti dello splatter) a scene davvero truculente cha vanno dalla vivisezione, alle molteplici scene di cannibalismo; dai corpi aperti e smembrati a mani nude, a cadaveri dilanianti con la motosega ecc. ecc. Per finire, va apprezzata notevolmente la voglia di Tomomatsu a voler citare e omaggiare nel suo film alcuni pilastri del cinema di genere occidentale: infatti a parte la squadra ammazza zombie chiamata “Romero” (che non serve spiegare in onore di chi) vi è un chiaro omaggio a Bruce Campbell (l’attore indimenticabile che interpretò Ash nella saga “Evil Dead” di Raimi) in quanto nel film viene reclamizzata svariate volte una particolare motosega che si infila comodamente nel braccio destro (proprio come faceva l’attore nel film di Raimi) e si chiama “Blues Campbell right hand 2”. In conclusione “Stacy” è un film che affascina, emoziona e diverte lo spettatore; che riesce a dare originalità ad un filone che mai ha avuto il suo punto di forza nell’originalità. Purtroppo questo film risulta impossibile da reperire in Italia se non mediante l’importazione. Speriamo che un giorno si decidano a distribuire nel nostro Paese anche perle come “Stacy” e non solo i soliti ghost movies. Un film adatto a tutti gli amanti dell’horror e che merita indubbiamente una visone.