Super 8 backdrop
Super 8 poster

SUPER 8

2011 US
juin 8, 2011

Été 1979, une petite ville de l’Ohio. Alors qu'ils tournent un film en super 8, un groupe d’adolescents est témoin d'une spectaculaire catastrophe ferroviaire. Ils ne tardent pas à comprendre qu'il ne s'agit pas d'un accident. Peu après, des disparitions étonnantes et des événements inexplicables se produisent en ville, et la police tente de découvrir la vérité… Une vérité qu’aucun d’entre eux n’aurait pu imaginer.

Réalisateurs

J.J. Abrams

Distribution

Joel Courtney, Elle Fanning, Riley Griffiths, Kyle Chandler, Noah Emmerich, AJ Michalka, Ryan Lee, Ron Eldard, Gabriel Basso, Bruce Greenwood
Thriller Science-Fiction Mystère
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

skull skull skull skull skull
Ohio, 1979. Un gruppo di ragazzini capitanati da Joe Lamb stanno girando un film sugli zombi con una videocamera super 8 e per dare “spettacolarità” a una scena decidono di girare di notte alla stazione, mentre sta per passare il treno. Proprio in quel momento un furgoncino invade le rotaie e fa deragliare il treno, causando una catastrofe da cui i ragazzi escono incolumi per miracolo. Il furgoncino era guidato da un’insegnate della scuola del paese che, ancora vivo, ammonisce i ragazzi che gli vanno in soccorso su alcuni pericoli indefiniti e poi li incita a fuggire. I ragazzi ubbidiscono mentre arrivano in tutta fretta alcuni furgoni dell’esercito. Durante l’incidente qualche cosa è fuggita da un container trasportato dal treno e i ragazzi si accorgono di aver filmato l’accaduto. Da quel momento uno strano essere comincia ad aggirarsi per le strade della città, provocando blackout, facendo fuggire i cani, sottraendo aggeggi elettrici/magnetici e aggredendo i cittadini. Chi di voi è sulla trentina e fin da ragazzino è appassionato di cinema è difficile che non abbia incontrato almeno una volta durante la sua carriera da spettatore film come “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, “E.T. – L’extraterrestre”, “I Goonies” e opere affini che esplorano l’universo avventuroso/fantascientifico rivolgendosi a un pubblico ampio. I titoli citati hanno una matrice comune, Steven Spielberg, regista dei primi due e produttore del terzo, ed è proprio a Spielberg e all’immaginario che il suo cinema ha creato nella cultura popolare che l’inventore di “Lost” e regista di questo “Super 8” si riferisce e omaggia. J. J. Abrams, per la sua terza opera da regista cinematografico (dopo i riuscitissimi “Mission: Impossible III” e “Star Trek”) si fa produrre proprio dalla Amblin di zio Spielberg e confeziona un’opera a metà tra il vintage e il nostalgico senza essere né necessariamente intrappolata in richiami e citazioni, ne rivolgendosi essenzialmente a un pubblico che “conosce”. “Super 8” è un film che ripropone un certo modo di fare cinema fine anni ’70 – inizio ’80: le atmosfere, i personaggi, i sentimenti sono quelli, ma lo fa con un gusto moderno che guarda con affetto al passato rielaborandolo con l’occhio attuale. L’operazione messa su da Abrams è pressoché perfetta. “Super 8” è un film emozionate e coinvolgente, un mosaico di vero grande cinema in cui ogni tassello combacia perfettamente con l’altro. Assistere alla proiezione di “Super 8” per lo spettatore che all’epoca “c’era” è un po’ come essere investito dall’effetto madeleine di proustiana memoria. L’infanzia comincia a tornarti alla mente, quei bei momenti passati perdendoti nella poltrona di casa rimanendo a bocca aperta mentre scorrono i titoli di coda di “E.T.” sulle note di John Williams, oppure gli sprazzi di vita sociale, quando davvero tentavi di fare un film con gli amici del cortile senza averne i mezzi e prendevi la prima cotta per quella ragazzina bionda che sembrava inavvicinabile. “Super 8” rielabora e ripropone quelle esperienze che per certo pubblico fanno sicuramente parte di una porzione di infanzia, ma non tralascia ovviamente anche lo spettatore più giovane. In fin dei conti “Super 8” tocca quelle corde universali che trasmettano emozione e divertimento, un pizzico di spavento e spettacolarità. Abrams mette in scena uno spettacolo praticamente adatto a tutti e usufruisce di una crew di primissimo ordine in cui le musiche (molto alla John Williams, appunto), sono del fido Michael Giacchino, gli spettacolari effetti speciali della Industrial Light & Magic e la fotografia - ricca di rifrazioni di luce - di Larry Fong. La sceneggiatura, scritta dallo stesso Abrams, è perfetta nel ritmo narrativo e nella costruzione dei personaggi. Ma non venite a dire che i ragazzini protagonisti sono stereotipati e che c’è troppa dedizione ai buoni sentimenti perché “Super 8” DOVEVA essere così, fa parte del gioco. C’è il protagonista con un recente lutto alle spalle e un genitore assente, c’è la ragazzina in gamba che inevitabilmente si innamora del protagonista a cui inizialmente è ostile, c’è l’amico cicciottello e un po’ sbruffone, c’è quell’altro che ama cacciarsi nei guai e infine quello fifone che si lamenta e vomita ad ogni occasione. Poi c’è una famiglia distrutta destinata a ritrovare linfa grazie a un evento soprannaturale, ci sono i militari cattivi e ottusi, c’è la provincia americana in cui succedono le cose più fantastiche e c’è la creatura aliena che è vittima e carnefice allo stesso tempo. È tutto già visto in “Super 8” ma l’intento di Abrams non è appunto creare qualche cosa di nuovo ma rielaborare il vecchio per un pubblico di oggi e di allora. L’operazione in questi termini è riuscita e perfino guardando “Super 8” indipendentemente dal background a cui si rifà è comunque un gran film, di quelli che ti rimangono dentro. Azzeccato poi il cast di giovanissimi e bravi attori che va dal protagonista interpretato da Joel Courtney alla lanciatissima Elle Fanning (“Somewhere”), passando per il “dinamitardo” Ryan Lee e il robusto regista in erba Riley Griffiths. Bravi anche gli adulti, tra cui si possono riconoscere Kyle Chandler (“Ultimatum alla Terra”), nel ruolo del padre di Joe, e Noah Emmerich (“Fair Game”) nei panni del cattivo colonnello Nemec. Da citare assolutamente l’esilarante film sugli zombi che i ragazzini stanno girando, un corto intitolato “The Case” che cita “La notte dei morti viventi”, in cui a causa dell’effetto inquinante di un’industria chimica – la Romero Chemical, appunto – i morti tornano in vita. Non andate via durante i titoli di coda perché “The Case” viene trasmesso per intero! E poi c’è la creatura, un magnifico mostro aracniforme che Abrams decide sapientemente di mostraci solo alla fine e che richiama alla mente i mostri alieni e mutanti del monster movie anni ’50 e ’60, quelli da Guerra Fredda (e infatti per alcuni cittadini in preda al panico e alla confusione sono i russi i colpevoli degli eventi che si stanno verificando!) che poi ha irrimediabilmente influenzato anche la fantascienza spielberghiana a cui “Super 8” si ispira dichiaratamente. J. J. Abrams dona al cinema un piccolo capolavoro, uno di quei film che mirano già a diventare dei classici, in cui tutti gli elementi lavorano in sinergia per costruire un’opera pressoché perfetta. Questo è Cinema, ragazzi, Cinema con la “C” maiuscola.

Où Regarder

Louer

Apple TV Apple TV
Amazon Video Amazon Video
Rakuten TV Rakuten TV
Google Play Movies Google Play Movies
Timvision Timvision
Chili Chili

Acheter

Apple TV Apple TV
Amazon Video Amazon Video
Rakuten TV Rakuten TV
Google Play Movies Google Play Movies
Timvision Timvision
Chili Chili

Bande-annonce