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The Lost poster

THE LOST

2006 US
marzo 11, 2006

En un campamento, un buen día de verano, Ray Pye, de 19 años, decide asesinar a dos mujeres jóvenes. Sus amigos, Jen y Tim, son testigos del asesinato y lo ayudan a encubrirlo. Cuatro años más tarde, Ray nunca ha sido arrestado por el crimen. El detective Charlie Schilling y su ex compañero, Ed Anderson, saben que Ray lo hizo. Nunca pudieron probarlo. Charlie piensa que ya era hora de demostrarlo. Está listo para empujar a Ray más que nunca. Mientras tanto, Ray ha conocido a su pareja . Kath es una chica mala; Ella y Ray son una combinación potencialmente explosiva...

Directores

Chris Sivertson

Reparto

Marc Senter, Shay Astar, Alex Frost, Megan Henning, Robin Sydney, Michael Bowen, Ed Lauter, Dee Wallace, Erin Brown, Ruby LaRocca
Drama Suspense Crimen
HMDB

RESEÑAS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Ray, la sua ragazza Jenny e il suo amico Tim si aggirano per i boschi e si imbattono in due campeggiatrici che prendono il sole nude in riva al lago. Ray le spia e le sorprende in atteggiamenti intimi, decide così di ucciderle e occultarne i corpi. Una muore sul colpo, l’altra, ferita, riesce a fuggire. Quattro anni dopo la ragazza sopravvissuta, che nel frattempo è stata in coma, muore. Il colpevole non è mai stato preso, anche se la polizia ha sempre sospettato proprio di Ray. Il ragazzo passa le giornate tra lo Starlight Motel, di conduzione familiare, festini a base di droga e i suoi numerosi tentativi di conquista, alcuni falliti – come Sally, la nuova ragazza delle pulizie del motel – altri andati in porto – come nel caso dell’affascinante Kathrine. Un giorno, però, Ray si rende conto che i suoi amici lo tradiscono e le donne che credeva ai suoi piedi lo rifiutano: per il ragazzo comincerà una discesa nella follia sempre più allucinata e carica di violenza. Il cinema sta scoprendo Jack Ketchum. Attivo fin dai primissimi anni ’80, Ketchum ha un curriculum letterario di tutto rispetto, comprensivo soprattutto di racconti e romanzi horror e pulp particolarmente consoni ai tempi cinematografici attuali. E infatti nel 2006 arriva per mano di Chris Sivertson il primo adattamento cinematografico di un romanzo dello scrittore americano: “The Lost”. Prodotto da Lucky McKee (che in seguito adatterà Ketchum in prima persona con “Red” e “The Woman”), “The Lost” prende spunto da un romanzo editato nel 2001 che ha per protagonista l’ossessione di un ragazzo per il sesso. Un’ossessione deviata e violenta, ovviamente, che da vita a una sarabanda di orrori a tratti realmente folli e disturbanti. Il merito di Chris Sivertson sta nell’essere riuscito a replicare sullo schermo gli stessi orrori, le stesse ossessioni, senza lesinare in quella carica disturbante e amorale che ammanta l’opera originaria. “The Lost” è un film crudo, a tratti perfino strano, sicuramente diverso da un panorama spesso asfittico che tende a rappresentare i serial killer in modo stereotipato o lontano dal qualunque realismo. “The Lost” parla principalmente di sesso, della monomania di un ragazzo mediocre che si scoperebbe perfino un buco nel muro per dare sfogo alle proprie pulsioni. Ray Pye è un ragazzo disturbato – e su questo non si discute – ma il modo in cui la sua perversione è descritta e sviluppata costruisce attorno a lui un’aura di originalità non sempre rintracciabile altrove. Ray è un edonista egocentrico, si trucca per sembrare più attraente e vuole sempre sapere cosa gli altri pensano di lui, inoltre, per sembrare più alto, si infila negli stivali delle lattine di birra schiacciate e non fa niente se a volte zoppica per il fastidio, tanto c’è sempre una fantasiosa scusa per giustificare la sua camminata. Ray è il centro dell’universo per i suoi amici, soggiogati da un leader tanto squinternato quanto autoritario e carismatico e non a caso il magnifico finale cita il massacro a Cielo Drive compiuto dai seguaci di Charles Manson, così da creare un riferimento culturale ben preciso alla figura del folle Ray Pye. Le donne di Ray, come il ragazzo preferisce definirle, sono descritte e raffigurate con la giusta differente caratterizzazione da renderle figure complementari e compensative della frastagliata personalità di Ray. C’è la ragazza debole e sottomessa che è legata all’aguzzino da un rapporto che si è costruito negli anni, c’è la ragazza emancipata che lo rifiuta immediatamente e lo combatte e infine c’è la ragazza raffinata che cerca (e in parte trova) in lui la via di fuga da una vita a tratti crudele. Tre donne differenti che esercitano in Ray un fascino particolare e ossessivo. Nel momento in cui il potere che Ray esercita, o meglio crede di esercitare, sulle sue donne mostra la corda, la schizofrenia del ragazzo emerge in modo prepotente e il massacro annunciato è mostrato in tutta la sua beffarda crudezza. “The Lost” si fa forte di un inizio e una fine davvero memorabili: attraverso l’accompagnamento musicale del classico di Crispian St.Peters “Pied Piper” (poi rifatta da Gianni Pettinari con “Bandiera Gialla”, come più familiare a noi italiani) assistiamo all’inizio di tutti i mali e alla conclusione di una storia di tragica follia. L’incontro fortuito con una ragazza tutta nuda nel bosco, forse lesbica, come la accusa inorridito lo stesso Ray, da innesco alla mattanza che troverà una delirante chiusura in un disturbante copycat del famoso massacro mansoniano ai danni di Sharon Tate. In mezzo a tutto ciò ci sono chiacchiere, forse anche troppe, che servono a delineare la quotidianità di Ray e le sue ossessioni, i suoi concittadini e la vita di provincia americana che in un’inquietante atemporalità dovrebbe richiamare gli anni ’80. Nella sceneggiatura di Sivertson funziona un po’ tutto, a cominciare dalla descrizione di tutti i personaggi, curatissimi e realistici anche nei ruoli minori. Ma a donare spessore ai personaggi contribuiscono anche lo stuolo di ottimi attori chiamati a interpretarli: da Marc Senter (“Il nome del mio assassino”; “Cabin Fever 2”), che interpreta il folle Ray, alle tre ragazze della sua vita: Shay Astar (Jennifer), Megan Henning (Sally) e Robin Sydney (Kathrine). Non di meno sono Michael Bowen (“Kill Bill”), che interpreta il temerario detective Schilling e Ed Lauter (“Seabiscuit”) che è il maturo “ragazzo” di Sally. In un cammeo l’indimenticabile Dee Wallace di “L’ululato”. “The Lost” è un bellissimo affresco dell’annoiata gioventù americana e un trattato sull’ossessione sessuale. Crudo e ottimamente realizzato e interpretato, in una parola impedibile.

Tráiler