The Pumpkin Karver backdrop
The Pumpkin Karver poster

THE PUMPKIN KARVER

2006 US
ottobre 31, 2006

Durante la notte di Halloween, il giovane Jonathan Starks uccide per sbaglio il fidanzato di sua sorella Lynn, che si era introdotto dentro casa con una maschera ritraente la classica zucca di Ognissanti per fare uno scherzo. Un anno dopo, Jonathan e sua sorella sono invitati a una festa di Halloween in campagna, ma durante la notte compare un assassino con indosso la stessa maschera da zucca di un anno prima e comincia ad uccidere uno ad uno tutti i partecipanti alla festa.

Cast

Amy Weber, Minka Kelly, Charity Shea, Amy Cowieson, Briana Gerber, Rachelle Clune, Lindsey Carpenter, Mistie Adams, Brian Kary, Bryan Jamerson
Horror
HMDB

RECENSIONI (1)

RG

Roberto Giacomelli

Durante la notte di Halloween, il giovane Jonathan Starks uccide per sbaglio il fidanzato di sua sorella Lynn, che si era introdotto dentro casa con una maschera ritraente la classica zucca di Ognissanti per fare uno scherzo. Un anno dopo, Jonathan e sua sorella sono invitati a una festa di Halloween in campagna, ma durante la notte compare un assassino con indosso la stessa maschera da zucca di un anno prima e comincia ad uccidere uno ad uno tutti i partecipanti alla festa. Se a oltre trent’anni di distanza vengono ancora prodotti film sulla falsariga di “Halloween – La notte delle streghe”, questo va a confermare l’importanza e la forza del film di Carpenter, vero punto cruciale nella definizione di un genere (l’horror) e di un filone (lo slasher). Ovviamente ciò non vuol dire che i “derivati” – spesso residuati – di “Halloween” siano cosa buona, anzi, spesso e volentieri, soprattutto a tanti anni di distanza dal capostipite, i cloni tardivi si dimostrano ben poca cosa e vanno per lo più ad affollare le fila dei discutibili direct to video che inondano il mercato. Uno dei casi estremi è “The Pumpkin Karver”, che già dal prologo si mostra una vera piaga per lo spettatore coraggioso che sta per sorbirsi la visione. Scritto e diretto dall’attore Robert Mann (“Trapped”), “The Pumpkin Karver” si presenta come un noioso, irritante, prevedibile slasher di quart’ordine incapace di creare la men che minima tensione, quasi allergico a uno sviluppo narrativo credibile e assolutamente ostile nel portare in scena personaggi di una qualche sorta di interesse. Le trame degli slasher sono sempre le stesse, ok, e ad eccezione di bizzarri esperimenti come “The Man Behind the Mask”, trattasi per lo più di vicende incentrate su giovinastri in fregola massacrati da killer mascherato. Dunque non è necessario aspettarsi novità o invenzioni, così come è scontato trovarsi dinnanzi personaggi che seguono degli stereotipi ben precisi per finire progressivamente sotto la lama dell’assassino. Ma in “The Pumpkin Karver” si tende ad esagerare, con una storia che ricalca malamente “Halloween – La notte delle streghe” nell’introduzione per trasformarsi poi in robaccia del tipo “Adam & Evil” o “The Graveyard” in itinere. I personaggi, poi, raggiungono livelli di irritante idiozia inimmaginabili. Fratello e sorella non pervenuti: lui sembra quasi autistico ma non lo è, lei è la classica gnocca (tra l’altro si chiama Amy Weber e oltre ad attrice in b-movies è una diva del wrestling!) senza uno straccio di personalità. Ma il massimo lo raggiungono i personaggi di contorno e in particolare i due scemi in tunica, che non fanno altro che urlare e dire stupidaggini dall’inizio alla fine… uscendo di scena, ahinoi, davvero troppo tardi. Cosa però davvero grave per questo tipo di film è la completa mancanza di tensione, elemento su cui il regista non punta proprio. Gli omicidi, che per altro sono realizzati male e senza fantasia, non hanno costruzione coreografica e il body count avviene per forza di inerzia e in maniera anonima. Il tizio è lì che passeggia, spunta il killer e il tizio muore: la suspense non esiste e neanche il classico “bus”. Anche il killer è piuttosto discutibile, con una maschera dimenticabilissima che sembra tanto quelle che si trovano nei supermarket nei periodi di Carnevale o Halloween e che sicuramente non andrà ad alimentare la fantasia di nessun horrorofilo. Dimenticatevi anche le scene sexy, che spesso agghindano questi film per ridestare l’attenzione dello spettatore, malgrado il parco femminile sia discretamente vasto e popolato di belle presenze. Considerate che anche la soluzione del “mistero” è particolarmente prevedibile e l’identità del killer individuabile con grandissima facilità, con tanto di finale aperto che fa presagire un sequel che ci auguriamo non giunga mai. Insomma, “The Pumpkin Karver” è davvero il peggio del peggio, il fondo più sudicio del barile, lo slasher che non vorreste mai vedere, tanto è sciatto, superficiale e mal realizzato. Se vi volete bene, non affannatevi a cercarlo.

Trailer