Turistas backdrop
Turistas poster

TURISTAS

2006 US
dicembre 1, 2006

Un autobus malridotto che trasporta locali e turisti si inoltra pericolosamente in una strada tortuosa che attraversa la vegetazione brasiliana, sbanda finendo fuori strada e si ritrova penzolante sul ciglio di un precipizio. Tutti evacuano l'autobus in tempo, appena prima che il vecchio e grosso veicolo scivoli e cada violentemente giù nel burrone...

Registi

John Stockwell

Cast

Josh Duhamel, Melissa George, Olivia Wilde, Desmond Askew, Beau Garrett, Max Brown, Agles Steib, Miguel Lunardi, Jorge Só, Cristiani Aparecida
Horror Thriller
HMDB

RECENSIONI (1)

LS

Luigi Scaramuzzi

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Un gruppo di giovani (tre americani, due inglesi e un’australiana) in vacanza in Brasile rimane bloccato in una località sconosciuta dopo che l’autobus su cui viaggiava viene distrutto in un pericoloso incidente stradale. I ragazzi devono attendere alcuni giorni prima dell’arrivo di un nuovo mezzo di trasporto, così decidono di accettare la proposta di Kiko, un ragazzo brasiliano conosciuto nel frattempo, che propone loro un alloggio presso suo zio Zamora. Dopo un lungo e straziante viaggio nella giungla, il gruppo giunge a destinazione ma al posto della prospettata ospitalità riceve un’accoglienza tutt’altro che amichevole… In un momento in cui il cinema horror statunitense ci ha regalato scorpacciate di film ultra violenti come "Non aprite quella porta" e "Le colline hanno gli occhi", sembra improvvisamente che si stia cercando leggermente di cambiare il format del genere in questione. Ultimamente non ci troviamo più solo di fronte assassini che ammazzano perchè lo desidera la propria mente malata, ma ad esseri umani che godono nell'infliggere, prima della morte, feroci e profonde torture verso i propri simili. Questo cambiamento è stato introdotto dall'ormai già famosissimo film di Eli Roth “Hostel”, in questo periodo al cinema con la "Part II", ed è quello che ha cercato di fare (e sono sicuro che lo seguiranno altri registi) anche John Stockwell (Trappola in fondo al mare) con “Turistas” (nelle sale cinematografiche dall’inizio di giugno, malgrado destinato inizialmente solo al mercato home video nel mese di agosto), un horror/thriller di 90 minuti ambientato in Brasile, distribuito dalla Eagle Pictures, con Melissa George (Amityville Horror) e Josh Duhamel (Transformers) come protagonisti. L'elemento chiave realizzato per creare un’ovvia originalità o almeno una diversità nella storia, sta nel modo in cui questa gente infligge le torture ai malcapitati turisti, e cioè in modo medico!! mi spiego meglio, la "forma" è quella medica ma il bisturi viene usato in modo non corretto. Il regista però dopo una sequenza iniziale che per l'appunto dovrebbe (senza far vedere nulla di violento) far capire allo spettatore quello che gli spetta, si dimostrerà sin dalle prime battute di essere più attratto dalle meraviglie di questo continente piuttosto che a dare spessore e ritmo al film, infatti, per i primi 25 minuti non accade nulla, solo le fasi di conoscenza del gruppo in vacanza nel posto in cui si trovano a far festa tra bevande e musiche tipicamente brasiliane. Dopo una lunga notte di baldoria ecco che il gruppo di turisti crolla in terra, e non per stanchezza, ma semplicemente perchè è partita l'imboscata nei loro confronti, infatti, al loro risveglio i ragazzi si rendono conto di essere stati derubati e quindi, come da copione, accettano la proposta di Kiko, un indigeno, che li invita da suo zio nella casa all’intero della foresta. Tutto questo però procede ad un picco di tensione e ritmo pari a zero, dimostrando come il regista riesce a dare il meglio di se, dopo "Trappola in fondo al mare", con le riprese sottomarine ( in questo caso specifico nella sequenza del viaggio per raggiungere la fantomatica abitazione ) dando prova ancora una volta del talento che Stockwell ha per i documentari più che per i thriller. Nel mezzo di tutto questo c'è da aggiungere qualche scena interessante, dove però lo spettatore viene ingannato credendo in un cambio repentino del ritmo e della tensione, ma in realtà continua a non succedere nulla di nulla. Finalmente, dopo 60 minuti, il film tenta di innescare la quarta mostrando come lo zio Zamora cerca di infliggere torture mediche ai malcapitati turisti, riuscendo però nel suo intento solo con una di loro e il resto del gruppo riesce a fuggire dando il via ad inseguimenti a piedi sotto la pioggia e subacquei (tanto per cambiare). Il film è un susseguirsi di alti e bassi - più bassi che alti - e una tensione quasi impalpabile per lo spettatore fino al momento i cui i protagonisti si troveranno a lottare per la sopravvivenza, portando il film a una discreta e quasi originale conclusione. Una copia di Hostel solo riuscita a metà.

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