Wilderness backdrop
Wilderness poster

WILDERNESS

2006 GB
août 11, 2006

Après avoir poussé au suicide un de leurs compagnons de cellule, une bande de jeunes délinquants est envoyée sur une île pour un stage de réinsertion et d'apprentissage de la survie en groupe. Ils se croyaient seuls mais leur séjour va tourner au carnage.

Réalisateurs

MJ Bassett

Distribution

Toby Kebbell, Lenora Crichlow, Sean Pertwee, Alex Reid, Stephen Wight, Luke Neal, Adam Deacon, Richie Campbell, Ben McKay, Karly Greene
Horreur Action
HMDB

CRITIQUES (1)

RG

Roberto Giacomelli

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In un penitenziario giovanile sulla costa inglese, il detenuto Dave si toglie la vita stanco degli atti di bullismo a cui era sottoposto dai compagni di cella. Come punizione per l’accaduto, i ragazzi che condividevano la cella con Dave vengono portati su un’isola disabitata, proprietà del penitenziario, per saldare lo spirito di squadra che a loro sembra del tutto estraneo. Ma su quell’isola c’è qualcuno armato e pericoloso che tenta di eliminare tutti i ragazzi. E’ nuovamente la Gran Bretagna a dare i natali ad un promettente regista di film horror: Michael J. Bassett. Fattosi già notare con l’horror bellico “Deathwatch – La trincea del male”, Basset si cimenta questa volta con il survival horror tanto caro alla tradizione nordamericana, e il risultato è decisamente convincente. Più ritmato e coinvolgente rispetto al lungometraggio che l’ha preceduto, questo “Wilderness” si presenta come un crudo e realistico spaccato della gioventù britannica “contro”. Il gruppo di ragazzi protagonisti del film rappresenta un microcosmo sociale composto da disadattati che si ostinano a infrangere le regole che la società odierna impone, e così avremo a che fare con spacciatori, stupratori e assassini, tutti sotto i venti anni e dalle sfaccettature caratteriali molto sottili. Infatti in “Wilderness” non esiste un “buono”, così come non c’è alcun “cattivo”; quello che potrebbe apparire l’eroe della combriccola è un assassino egoista e impietoso perfino verso l’emarginato del gruppo. A sua volta quello che viene presentato come il vero bastardo della vicenda non è altro che una vittima, a differenza di chi vittima ci viene mostrato. Insomma, il gioco delle parti imbastito da Bassett, su una sceneggiatura di Dario Poloni, non è dei più scontati, anche se si può rimproverare al film di concentrare l’attenzione su due – tre personaggi per poi abbandonare alla facile stereotipizzazione il resto del gruppo. L'impianto da survival horror è dei più classici, con prima parte di preparazione e presentazione dei personaggi e seconda parte di caccia all’uomo e mattanza. Numerose e ben orchestrate sono le scene di violenza gore e di puro splatter, tra cui sono sicuramente da citare lo sbudellamento di uno dei personaggi ad opera di un gruppo di cani e un tragico incidente con una tagliola (stranamente presente anche nel contemporaneo e compaesano “Severance”). La regia di Bassett è asciutta ed essenziale, molto in sintonia con l’atmosfera che si respira durante il film e antitetica allo stile più ricercato del precedente “Deathwatch”; forse si può rimproverare al regista inglese che in entrambi i suoi lungometraggi non ci sia mai posto per la costruzione di scene di suspance, sicuramente funzionali nelle storie di orrore e morte che vengono raccontate. Nel cast di “Wilderness” spiccano Sean Pertwee (Dog Soldiers), nel ruolo della guardia/educatore Jed, e Toby Kebell (Alexander), il ribelle protagonista Callum. “Wilderness”, dunque, allunga l’ormai folta lista di validissime pellicole provenienti dalla Gran Bretagna, distinguendo la patria di Shakespeare come uno dei migliori focolai del terrore cinematografico contemporaneo.