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ECOLOGIA DEL DELITTO

1971 IT HMDB
settembre 8, 1971

L'omicidio di una ricca contessa, stato erroneamente considerato un suicidio, innesca una reazione a catena di brutali omicidi nella zona del golfo, poiché diversi personaggi senza scrupoli cercano di impossessarsi della sua vasta tenuta.

Registi

Mario Bava

Cast

Claudine Auger, Luigi Pistilli, Claudio Camaso, Anna Maria Rosati, Chris Avram, Leopoldo Trieste, Laura Betti, Brigitte Skay, Isa Miranda, Paola Montenero
Horror Thriller

RECENSIONI (1)

FM

Francesco Mirabelli

Un’anziana contessa che abita in una tranquilla baia viene uccisa da un losco individuo del quale non si nota il viso. Pochi istanti dopo, l’uomo viene anch’esso ucciso da un’altra persona, a noi nascosta. La baia, è follemente desiderata da un paio di persone, in particolare da un architetto, da un pescatore della zona e da altre famiglie in comune la medesima ossessione di acquistare la proprietà. Sarà proprio l’estremo accanimento per la lotta di chi si aggiudica la baia, a scatenare una girandola impazzita di efferati delitti. Si salvi chi può.. Siamo dinnanzi all'opera più efferata e cruenta diretta dal maestro nostrano dell'horror-gotico Mario Bava. Un gruppo di imprenditori e gente comune, morbosamente desiderosi di acquistare una mastodontica baia, scateneranno una vera e propria carneficina, sfoggiando l'emblema della ferocia umana. “Chi uccide viene ucciso, nessuno è innocente, tutti hanno un loro senso di colpa, sicché tutti muoiono". Mario Bava, dopo aver diretto pietre valorose, tra cui “Operazione paura” e “I tre volti della paura” dirige un valoroso esempio cinematografico. Con tale pellicola, il regista sanremese, ha lanciato il sottogenere - “Slasher-movie” - dapprima messo in scena con il supremo “Sei donne per l’assassino” e in seguito copiato dagli horror-statunitensi (la serie “Venerdì 13” su tutte). "Reazione a catena" è stato modello di ispirazione anche per Dario Argento, il quale ha diretto, esattamente quattro anni dopo, il suo capolavoro nonché capostipite del genere thriller/psicologico “Profondo rosso”. “Bay of blood” titolo attribuito negli Usa, è gremito di delitti: 13 in totale, compiuti nelle maniere più atroci e fantasiose che si videro all’epoca. In occasione dei mirabolanti delitti, Bava propone novità originali: la cinepresa in primo luogo si sofferma a inquadrare il morente; in secondo piano, svela l’autore del massacro che, di conseguenza viene ucciso da un altro individuo del quale non viene svelata l’identità. L'epilogo del film dimostra e al contempo nega la regola del più forte vince, giacché la baia rimane campo da gioco per dei bambini. L’aspetto tecnico rispecchia il talento del regista; particolare curioso è l’effetto fuori fuoco: lo zoom mette in rilievo un particolare importante, s’intravedono cambi focali e l’elemento che sembra il sole altri non è che l’occhio dell’assassino mentre scruta la futura vittima. Il film fondamentalmente s’incentra sulla natura, propone luci naturali e frequenti visuali crepuscolari che circondano la baia. Nel cast figurano ottimi attori. Da menzionare sia la lodevole l’interpretazione di Luigi Pistilli nelle vesti di Alberto, sia l’impeccabile script curato dallo sceneggiatore Dardano Sacchetti. Inspiegabilmente sottovalutato e addirittura vittima del mercato HomeVideo, dacché irreperibile da diversi anni in vhs, Reazione a catena, il cui sottotitolo nella versione nostrana è stato "Ecologia del delitto", è una pietra miliare dello slasher-movie, di cui ne è stato uno dei massimi pionieri.

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