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The Root of Evil poster

THE ROOT OF EVIL

La radice del male

2006 IT
November 8, 2006

Left disfigured and without memory due to a car accident, the painter Andrea Spiegelman decides to retire with her husband to an isolated villa, the legacy of an eccentric uncle dedicated to the cultivation of psychoactive plants. With the help of a diary in which his uncle wrote down his experiences, Andrea begins to experiment with drugs extracted from plants. Thanks to drugs, the painter recovers the lost inspiration and returns to painting, but without realizing it, she is dragged into a whirlwind of hallucinations that lead her to no longer distinguish reality from fantasy...

Directors

Silvana Zancolo

Cast

Zora Kerova, Giancarlo Previati, Peter Shepherd
Horror Thriller Crime Mystery
HMDB

REVIEWS (1)

RG

Roberto Giacomelli

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Andrea si trasferisce con il marito in una grande casa di periferia ricevuta in eredità dallo zio da poco deceduto. Andrea ha recentemente subito un incidente che le ha sfigurato una metà del volto e le ha portato via gran parte della memoria. Nelle lunghe giornate passate da sola a vagare per la magione, la donna scopre un libro di appunti dello zio e un magnetofono in cui sono incise le formule da lui sperimentate filtrando le piante che coltivava nella sua serra. Andrea, incuriosita, comincia a riprodurre le stesse pozioni sperimentate dallo zio, fino a trovare la formula di un siero che può farle tornare la memoria. Sotto l’effetto del siero della memoria, Andrea pian piano comincia a ricordare dettagli del suo passato, ma contemporaneamente nella casa cominciano ad accadere strani eventi. Ogni tanto i giovani registi italiani ci provano ad esordire con l’horror, tentando di riportare in auge questo genere che in passato nel nostro Paese ha raggiunto risultati di eccellente qualità. Purtroppo, però, raramente si riesce a rinverdire il genere: vuoi a causa dei mezzi fin troppo esigui messi a disposizione dell’autore, vuoi anche a causa di reali difficoltà ad inserirsi in una definizione di “cinema” a tutto tondo date da poca professionalità dell’intera produzione. “La radice del male” è un po’ una summa dei problemi che affliggono il nostro cinema di genere. Distribuito direttamente per l’home video, il film dell’esordiente Silvana Zancolò è un chiaro tentativo di replicare la formula del giallo a tinte horror che spadroneggiava tra gli anni ’70 e ’80 della produzione nazionale: c’è l’evento traumatico della protagonista, la verità nascosta in un passato poco chiaro, l’intrigo familiare, qualche spruzzata di gore; insomma gli ingredienti caratteristici del genere ci sono tutti…eppure non tutto va per il meglio! La storia, anche se ben sceneggiata da Giovanni Eccher, è scandita da una eccessiva lentezza nella parte iniziale e centrale, quasi soporifera, per poi sferzare improvvisamente su omicidi e colpi di scena nella parte finale, rendendo poco omogeneo l’iter emotivo dello spettatore coinvolto nella visione. Gli interpreti non sono certamente un punto a favore del film, anzi lasciano piuttosto a desiderare: se da una parte abbiamo una brava e convincente Zora Keslerova ( indimenticabile in “Cannibal Ferox” ), dall’altra c’è un davvero pessimo Giancarlo Previdi ( pescato a caso da “Cento vetrine” e “Orgoglio” ), capace di rendere ridicola ogni battuta a lui assegnata. Tra gli altri interpreti si può segnalare Peter Shepard ( altro veterano del cinema di genere con “Una farfalla con le ali insanguinate” ) nel ruolo dello zio di Andrea; però a mio avviso non è stata del tutto vincente la scelta di non doppiare gli attori stranieri, lasciando loro l’accento da falso italiano che non sempre può apparire azzeccato alla resa recitativa. La regia di Silvana Zancolò è sicuramente di buon livello, sempre attenta a valorizzare le scenografie e le atmosfere rarefatte dei luoghi immortalati, senza tralasciare, in alcune inquadrature, un gusto particolare per il virtuosismo. Attendiamo la seconda prova della regista ( attualmente in lavorazione con il titolo “The Shadow within” ) per poter davvero valutare il suo talento, sperando in una maggiore consistenza dei mezzi a disposizione. Per ora consideriamo “La radice del male” un thriller riuscito solo in parte e rimandiamo la Zancolò a settembre.

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