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Marco Castellini
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Dopo la morte della moglie, il cronista del Washington Post John Klein, durante un viaggio in auto, viene misteriosamente catapultato a centinaia di chilometri di distanza a Point Pleasant, in West Virginia, dove gli abitanti sono in preda al terrore e angosciati a causa di alcuni strani fenomeni. Nella cittadina si continuano a verificare inquietanti apparizioni e manifestazioni di vario tipo tutte legate ad una strana entità, il Mothman (l'uomo-falena), una specie di gigantesco essere alato la cui comparsa coincide con numerose morti e disastri… Basato sugli eventi realmente accaduti a Point Pleasant, in Virginia, e raccontati in un libro di John Keel, “The Mothman Prophecies” è un thriller soprannaturale a metà tra “X-Files” e “The Gift” in cui però i momenti di suspense, quella vera, si contano sulla punta delle dita. La regia di Pellington (“Arlington Road”) è attenta e molto curata, il regista si serve moltissimo delle immagini, sfocandole o illuminandole nei momenti di maggiore tensione per accentuare il mistero; quello che invece manca alla pellicola è il ritmo, troppo lenta e descrittiva tutta la parte centrale, ed anche la sceneggiatura presenta qualche passaggio poco chiaro e qualche “buco” di troppo. Il protagonista è Richard Gere che, dopo una serie di più o meno fortunate commedie, non pare completamente a suo agio calato in un contesto sospeso tra il drammatico ed il mistero come questo. Quello che invece doveva essere il vero protagonista del film, il terribile Mothman, in realtà non si vede quasi mai, anzi a dir la verità si intravedono a mala pena i suoi occhi rossi nei ricordi in flash-back di chi ha assistito alle sue apparizioni e in alcuni disegni. In definitiva un film più che vedibile ma non certo memorabile, adatto sopratutto agli amanti dei fanta-thriller.
