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Alessio Gradogna
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Il giovane Caleb incontra una bella ragazza di nome Mae. Tra i due nasce una fatale attrazione, che giunge al culmine quando lei lo morde sul collo. Caleb cerca di tornare a casa, ma un malessere fisico inizia a confonderlo e a renderlo debole. Nel mezzo della sua trasformazione viene rapito dalla "famiglia" di vampiri di Mae, un gruppo di non morti che viaggiano per le strade del Mid-West in cerca di vittime da dissanguare e locali da distruggere per puro divertimento. La vera famiglia di Caleb lo cerca, lo trova, lo riporta a casa e lo guarisce grazie ad una trasfusione di sangue. Ma i vampiri, gelosi e vendicativi, tornano per riprendersi ciò che oramai appartiene a loro.
Uno dei migliori vampire-movie degli anni '80, che si va ad inserire nel filone del vampiro metropolitano pur non rinunciando ad elementi western nonché tipici del road movie che si ritroveranno poi in “Dal Tramonto All'Alba” e in “Vampires” di Carpenter. La Bigelow, specialista di thriller e film d'azione, punta l'attenzione sull'analisi quasi entomologica dei rapporti e dei comportamenti che caratterizzano i membri componenti la "famiglia": i due adulti maturi e centenari, il figlio invasato e violento, il bambino pistolero che vive la sua vita come fosse un film, e la dolce e insicura Mae. La trasformazione fisica di Caleb muta soprattutto nell'inserirsi all'interno di questo nucleo, incontrando prima l'odio, poi l'amicizia e infine la rivalsa dei vampiri nei suoi confronti, Mae per amore e gli altri per gelosia ed egoismo. La figura del vampiro diviene così moderna ed allo stesso tempo classica nell'essere guidata dai sacri principi dell'auto conservazione e del senso di appartenenza alla razza, e l'uomo comune, Caleb, è l'ennesima preda che non può sottrarsi alla fascinazione indotta dalla forza fisica e dalla vita sregolata dei suoi nuovi compagni.
Una buona pellicola, scarsa di sequenze splatter ma crudele nelle immagini della distruzione dei vampiri letteralmente "cotti" alla luce del sole, una pellicola d'autore che affronta il mito del vampiro secondo angolazioni originali ed in anticipo sui tempi, e per questo doverosa di considerazione. Da segnalare che la sceneggiatura (peraltro non immune da qualche vistoso difetto e da qualche punto lasciato senza spiegazione, soprattutto riguardo alla "guarigione" di Caleb e poi di Mae) è opera di Eric Red (“The Hitcher”), e che tra gli attori figura Lance Henriksen (Aliens - Scontro finale).
