Necronomicon backdrop
Necronomicon poster

NECRONOMICON

1993 FR
novembre 1, 1993

Composé de 4 parties sur la recherche de l'écrivain de l'étrange bien connu, H.P.Lovecraft, parti à la recherche du Necronomicon, le livre des morts, et dont il recopie quelques extraits : 1. The Library 2. The Drowned 3. The Cold 4. Whispers

Réalisateurs

Christophe Gans, Shusuke Kaneko

Distribution

Jeffrey Combs, Tony Azito, Juan Fernández, Brian Yuzna, Bruce Payne, Belinda Bauer, Richard Lynch, Maria Ford, Denice D. Lewis, Vladimir Kulich
Horreur
HMDB

CRITIQUES (1)

ER

Emiliano Ranzani

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Film ad episodi basati sugli scritti del Maestro H. P. Lovecraft. A legarli ci pensa Lovecraft stesso (interpretato dal grande Jeffrey Combs) il quale legge le pagine del misterioso ed oscuro Necronomicon. Nel primo episodio “The Drowned” (ricco di riferimenti a racconti dei Miti Di Cthulhu), di Cristopher Gans (“Il Patto dei Lupi”), un uomo si stabilisce in un vecchio maniero su una scogliera e lì trova e legge il diario del precedente padrone della casa. E proprio mentre le pagine si susseguono, qualcosa sotto il pavimento della casa ritorna a vivere. Questo primo episodio non è male, ha di sicuro qualcosa di lovecraftiano, come l’ambientazione, ma gli effetti di luce (troppo appariscenti e retrò) e la scelta di mostrare troppo in chiaro le creature inficiano sull’atmosfera che finisce per non addirsi al “minimalismo” dell’autore, che preferisce suggerire più che far vedere. Il secondo episodio, “The Cold”, parla di una ragazza che, appena trasferitasi in una pensione in città, si ritrova invischiata in una storia di folli esperimenti atti al prolungamento della vita. Okano firma un episodio che, sebbene prenda ispirazione da diversi racconti dello scrittore (ad esempio “L’Immagine nella Casa” e “Aria Fredda”) e offra dei buoni effetti speciali, si dimostra assai prevedibile nella messa in scena. Nel terzo episodio, “Whispers”, che porta la firma di Yuzna ed è ispirato a “Colui che sussurrava nel buio”, assistiamo alla discesa nell’incubo di una poliziotta all’inseguimento del misterioso serial-killer “The Butcher” in un edificio fatiscente. Quest’ultima parte fa riferimento al Lovecraft più fantascientifico (del quale il racconto su cui si base è un esempio) e riesce abbastanza bene a trasporre questa vena dello scrittore. Molto bella la parte iniziale e interessante le creature, le quali, con il loro aspetto bizzarro, paiono uscite da uno scritto del Solitario Di Providence. Che dire alla fine di questo film? Si tratta di una buona pellicola, affetta dalla pecca di avere tre episodi di qualità diseguale tra di loro, il che abbassa la media del voto. Come esperimento, comunque, non c’è male. Una curiosità: Brian Yuzna compare nel finale come l’autista di Lovecraft, quest’ultimo scampato con il Necronomicon ad un’orrenda fine ad opera dei Grandi Antichi.