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Roberto Giacomelli
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Alexandra e suo marito Jason sono due barcavelisti che si imbattono in una tempesta; la loro barca viene distrutta e loro vengono soccorsi da una nave cargo. Inizialmente l’equipaggio della nave è molto gentile con loro, ma l’eccessiva attenzione del dottore di bordo spinge Jason a cacciare il naso in alcune aree della nave considerate “proibite”. Alexandra e suo marito scopriranno un’orribile realtà: il dottore tiene nel suo laboratorio una covata di ragni giganti su cui svolge esperimenti medici e a cui da in pasto naufraghi e altre persone depredate sui mari.
Come è facilmente intuibile dalla trama “Spiders 2” è un classico prodotto di serie B, anzi sarebbe più corretto parlare di serie C, dato lo scarsissimo livello, non solo contenutistico, ma anche artistico e tecnico della pellicola. Pur essendoci il numero 2 inserito nel titolo, questo film non ha nessun legame con “Spiders”, film altrettanto scadente diretto da Gary Jones nel 1999, se non la presenza di giganteschi e voraci ragni. Ma se nel film di Jones i ragni erano di origine extraterrestre e c’era un chiaro intento di omaggiare i vecchi Monster movies ( “Tarantola” e compari, tanto per intenderci ), soprattutto nell’esagerato finale, in questa pellicola l’origine dei ragni non è molto chiara, se non attraverso confusi accenni a ricerche scientifiche ed esperimenti genetici.
Le creature sono state realizzate sia con i sempre funzionali “pupazzoni” che con una pessima computer grafica che abbonda soprattutto nello scontro finale con numerosi ragnoni malamente integrati con il paesaggio.
Il cast è formato da sconosciuti provenienti dal panorama televisivo americano: da Stephanie Niznik nel ruolo di Alexandra, a Greg Cromer nel ruolo di Jason; unico volto minimamente noto è Daniel Quinn che interpreta il capitano Bigelow e che era gia stato protagonista dei due “Scanner Cop”. Regia di routine dell’anonimo Sam Firstenberg, già autore di “filmoni” come “Cyborg Cop” e “Delta force 3”.
Se si passa sopra agli innumerevoli difetti, tutto sommato il film intrattiene e riesce a far trascorrere un ora e mezza di spensieratezza, comunque rimane una pellicola inutile e altamente trascurabile.